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Meloni ha già detto sì e anche la Lega ne discute, ma Forza Italia pensa siano solo schermaglie: «Mettono la pistola sul tavolo per poi tirarla via».
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Il problema di metodo nella selezione dei candidati è significativo. Soprattutto va trovata una soluzione rapida ed efficace per non ricadere nello stesso errore nella prossima tornata di amministrative del giugno 2022. Per questo si ragiona di primarie.
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In Forza Italia, la convinzione è che l’elettorato di centrodestra non risponda bene a meccanismi consultivi di questo tipo: troppa è la storia di partiti verticistici e la forza dell’affidamento al giudizio del leader.
Il 5 a 1 delle amministrative di ottobre non è ancora stato del tutto introiettato in casa centrodestra. L’analisi del voto nelle principali città capoluogo si è concentrata su due elementi: uno esplicito, la scelta tardiva dei candidati, e uno implicito, l’impreparazione dei “civici”, anche se di area, nel gestire campagne elettorali delicate come quelle di Milano, Roma e Napoli. Il problema della selezione, comunque lo si guardi, è significativo. Soprattutto va trovata una soluzione rapida



