Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, dal palco del sindacato a piazza del Popolo ha detto che «il risultato delle elezioni è stato chiaro. Chi si è coalizzato ha vinto, e ora può governare». Un messaggio che è arrivato anche a Enrico Letta e Giuseppe Conte, segretario del Pd e presidente del Movimento 5 stelle, che ieri si sono ritrovati alla sede centrale della Cgil. Per le elezioni non si sono uniti e ha vinto il centrodestra guidato da Giorgia Meloni. In occasione dell’anniversario dell’assalto alla sede del sindacato del 9 ottobre 2021, attacco guidato dai leader neofascisti di Forza nuova, Conte e Letta hanno sostenuto la stessa parte.

Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd e tra i nomi che circolano tra i candidati alla segreteria ha commentato: «Questa manifestazione ha legato la radice antifascista della nostra Costituzione al principio del lavoro». E dopo aver ribadito che sarebbe stato presente anche lui alla Cgil ha concluso: «Tutte le forze politiche che si riconoscono nel mondo della Costituzione dovrebbero essere lì». In piazza, accanto agli striscioni antifascisti, un piccolo cartello per la Costituzione che il centrodestra dice di voler cambiare già c’era: «Con la Costituzione italiana qui ora e per sempre».

Il ruolo del sindacato

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 08-10-2022 Roma (Italia) Politica Manifestazione nazionale della Cgil “Italia Europa, ascoltate il lavoro” Nella foto Giuseppe Conte in piazza durante l’intervento di Maurizio Landini 08-10-2022 Rome (Italy) Politics Demonstration of the Cgil union In the pic Giuseppe Conte

Landini nel suo discorso ha detto che tempi così difficili non ne ha mai vissuti, e per questo ha ribadito che non ha pregiudizi verso il nuovo governo per cui Meloni si prepara a diventare premier.

Prima però ha strigliato il parlamento per non aver sciolto Forza nuova e i partiti neofascisti. In piazza tra i manifestanti c’è chi è sicuro che l’anima di destra di Meloni sarà un ostacolo. Per Cristoforo Ciracì, presidente dell’Anpi di Figline Valdarno, sarà «un dialogo difficile». Landini ha messo dei paletti politici: «Non ci stiamo a fare il servo sciocco di nessuno». Lo stile di Draghi, ha proseguito, «essere convocati alle 11 per fare il Consiglio dei ministri alle 15», non troverà più risposta. Intanto ha detto no alla flat tax di Matteo Salvini.

A fronte della grandissima astensione, Landini ha ricordato che «nessuno può dire di avere la maggioranza del paese». Il Pd, che continua a dire di essere il primo partito d’opposizione, ha presidiato l’evento in forze. Dal ministro Roberto Speranza, al segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e gli ex segretari della Cgil Susanna Camusso e Sergio Cofferati.

Andrea Orlando e Susanna Camusso (Pd)

In serata Conte ha detto che l’agenda sociale del M5s ha molti punti in comune con la Cgil e per quello che accadrà con il Pd bisogna attendere il congresso: «Si interroghi su quale profilo identitario vuole darsi, e dopo si vedrà». Se quello di ieri sarà l’inizio di una stagione di opposizione civile e politica, oppure il posizionamento della Cgil, si capirà solo dopo che si sarà insediato il nuovo governo.

Il messaggio di FdI

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini (Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Meloni prima che partisse il corteo ha divulgato un messaggio contro le manifestazioni della sinistra, ma il deputato Marco Osnato ha specificato che non ce l’aveva con la Cgil ma con quelle del giorno prima. Nel pomeriggio si è tenuto un vertice straordinario del centrodestra ad Arcore concluso con «la volontà comune del centrodestra procedere più speditamente possibile» verso il nuovo governo. Intanto si parla di manifestazione per la pace. Landini ha chiesto che si svolga dopo il 23 ottobre, quando ormai il governo dovrebbe essere di insediamento. Il segretario è già pronto a scendere in piazza, accogliendo l’idea di Conte di una marcia senza bandiere.

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