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La figlia di Berlusconi, eterna possibile guida di Forza Italia e dirigente d’azienda, progetta il futuro, che passa dalla cessione del partito a Meloni e di Mediaset a Vivendi.
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Milanese, cronicamente timida ma autoritaria, teme nuovi rischi giudiziari e punta a evitare lotte fratricide per i tesori di famiglia, minando l’equilibrio di una holding ormai europea.
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Tuttavia sarà sempre lei, Marina, a tirare le fila per il dopo. Progettando, come è spesso destino per i figli, un futuro lontanissimo dalle speranze paterne.
Con la morte di Silvio Berlusconi, Forza Italia minaccia di esplodere. Nei giorni di lutto che seguiranno, al racconto politico della storia del fondatore del partito, si sommeranno gli interrogativi sulla sua successione. Del resto, della discesa in politica di Marina si parla ogni volta che per Silvio Berlusconi è sembrata finita. L’ineluttabilità del passaggio di testimone dal padre alla figlia è diventato ormai un luogo comune della politica. Sulla carta sembrerebbe la soluzione giusta



