Alle sette di domenica 25 settembre si apriranno le porte dei seggi elettorali sparsi per tutta Italia e si chiuderanno alle 23 dello stesso giorno. Alla chiusura del seggio potranno comunque votare le persone che sono già in coda. In quelle quattordici ore gli italiani si recheranno alle urne per eleggere il prossimo parlamento, il primo con un numero di seggi ridotto dopo la riforma costituzionale approvata con il referendum del 2021. Ma non è l’unica novità. Per la prima volta i diciottenni potranno votare non solo per la Camera, ma anche per il Senato, come previsto dalla riforma dell’articolo 58 della Costituzione. 

Il Rosatellum

La legge elettorale, il Rosatellum (dal nome del suo relatore Ettore Rosato), è in vigore dal 2017 e si basa su un sistema misto di ripartizione dei seggi.

  • Un terzo del parlamento, infatti, viene eletto con sistema maggioritario, nei collegi uninominali il candidato espressione del partito che prende più voti vince.
  • I due terzi dei seggi, invece, vengono assegnati con sistema proporzionale, nei collegi plurinominali gli eletti sono divisi in modo proporzionale in base alle preferenze ottenute.
    • Nei collegi plurinominali sono candidate quattro persone per ogni partito e vengono elette in ordine di lista, calcolando la proporzione di voti che la loro lista ha ottenuto nel collegio in cui sono candidati. 

Come sono fatte le schede e quando il voto è valido

La scheda per l’elezione dei membri della Camera è rosa, mentre quella per i rappresentanti al senato è gialla. Per ogni coalizione o partito, nella parte alta è indicato il nome della candidata o del candidato al collegio uninominale, nella parte bassa la lista dei candidati nei collegi plurinominali con a fianco il simbolo del partito o della lista che li sostiene.

Si può apporre la propria preferenza: 

  • solo sul nome della candidata o del candidato al collegio uninominale
    • in questo caso il voto si estenderà e sarà ripartito anche tra le liste sotto quel nome in proporzione ai voti ottenuti.
  • Si può anche scegliere di indicare il simbolo di una lista posizionata nei riquadri del proporzionale
    • il voto sarà automaticamente assegnato anche alla candidata o al candidato del collegio uninominale sostenuto da quella lista.
  • Si può, inoltre, segnalare la preferenza sia per il candidato all’uninominale sia per la lista o una delle liste che lo sostengono
  • Infine, è considerato valido il voto anche qualora si faccia una “x” sia sul simbolo sia sulla lista di nomi candidati ai collegi plurinominali.
    • In questo caso il voto viene assegnato anche al candidato dell’uninominale. 

Quando il voto non è valido

Il Rosatellum non ammette il voto disgiunto, ciò significa che non è possibile esprimere la propria preferenza per un candidato all’uninominale e per una lista diversa da quelle che lo sostengono. Il voto in questo caso non è valido come non lo è se si esprime la propria preferenza per un candidato specifico di una delle liste al collegio plurinominale scrivendo il nome a fianco.

La scheda, inoltre, non è valida se ci si scrive sopra, ci si disegna o si usa una penna o una matita diversa da quella copiativa fornita dai presidenti e gli scrutatori. 

Cosa serve per poter votare

Per votare è necessario recarsi al seggio muniti di tessera elettorale e documento d’identità (patente, passaporto o carta d’identità). Nel caso in cui si abbia una carta d’identità scaduta è comunque possibile votare, purché la foto presente sul documento permetta il riconoscimento dell’elettore.

Se, invece, si è in possesso di una tessera elettorale scaduta, deteriorata o piena sarà possibile rinnovarla recandosi presso l’anagrafe del proprio comune che sarà aperto e obbligato a rilasciarla durante tutto il lasso temporale utile per il voto (dalle 7 alle 23). Lo stesso vale anche nel caso in cui la tessera elettorale sia stata persa. 

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