Il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha spiegato che «siamo al terzo decreto» per l'invio di armi all'Ucraina e ora «l'Italia deve lavorare in una prospettiva diversa, deve essere in prima linea non per l'invio delle armi ma per indirizzare una soluzione politica». L’ex presidente del Consiglio è intervenuto in una conferenza stampa di fronte alla stampa estera, tornando anche sull’informativa in parlamento che ha chiesto a Mario Draghi. «Mi sembra il modo più trasparente e democratico per dare un contributo. Il confronto ci sarà, era previsto un premier-time al Senato che è stato mutato in una informativa». 

Il governo

Conte è tornato a ribadire anche che non necessariamente gli interessi dell’Unione europea si sovrappongono a quelli della Nato, pur specificando che «l’appartenenza dell’Italia all’alleanza euratlantica non va messa in discussione». Di conseguenza, se nel conflitto «l’Ue non reciterà ruolo determinante rischia di perdere in modo significativo la sua leadership». Per Conte «l’obiettivo non può essere sconfiggere la Russia» un traguardo che «non è a portata di mano rischia di rivelarsi molto pericoloso». 

Con questa valutazione Conte continua a far parte del gruppo di leader di partito ed europei che spingono per «non umiliare la Russia», per dirlo con le parole del presidente francese Emmanuel Macron. Secondo l’avvocato del popolo, infatti, le «dichiarazioni fatte da Draghi a Washington sono molto vicine alle posizioni che io ho tenuto. Sono fiducioso che tutte le altre forze politiche e il governo potranno convenire sulla nostra posizione di prudenza».

Considerati anche gli ultimi sviluppi negli equilibri del governo dunque Conte ritiene che il rischio di una crisi «non c’è affatto. Non voglio una crisi di governo: anzi io sono leader che lavora di più per rafforzare Draghi, che regge un governo di unità nazionale» nato quando «un conflitto bellico non era nell'ordine delle cose».

Conte si è mostrato anche fiducioso nel futuro, raccomandando ai giornalisti stranieri di «non guardare i sondaggi. Fin qui abbiamo lavorato internamente, adesso siamo nella condizione di poter tornare protagonisti dello scenario politico italiano. C’è tempo per misurare i risultati».

La Finlandia e il gas

Conte è positivo anche sulla prospettiva di adesione della Finlandia alla Nato: «Bisogna essere molto comprensivi ragionando di Finlandia, perché ha una posizione geografica molto diversa dalla nostra. La loro richiesta va compresa, va valutata con attenzione e credo che sia comprensibile e giustificato che la Finlandia di fronte a uno scenario imprevisto come questo voglia sentirsi rassicurata dall’adesione alla Nato» ha detto.

Per quanto riguarda il processo di addio alle materie prime russe da cui l’Italia e altri paesi europei sono ancora dipendenti, Conte si è detto pronto all’embargo «anche domani, ma possiamo disporlo solo a condizione di introdurre un Energy recovery fund» che coordini piani d’acquisto, stoccaggio, price cap e piani d’investimento nelle rinnovabili. 

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