Arriva una nuova stretta sulle regole per cercare di frenare il contagio in tre regioni del Nord. Per la prima volta tre governatori si uniscono per un'ordinanza congiunta, in vigore da sabato, che ha come obiettivo quello di convincere i cittadini a evitare assembramenti, per cercare di scongiurare il passaggio di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia in fascia rossa.

Dallo stop alle passeggiate, alle raccomandazioni a praticare attività motoria e sportiva lontano dalle vie del centro, prediligendo periferie e aree verdi, ed evitando laghi, montagna e lungomare, a quella di lasciare le prime due ore del mattino i supermercati liberi per gli over 65, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Stefano Bonaccini puntano più sulla persuasione e il buon senso che su controlli e multe.

Perché con i ricoveri di oggi, sottolinea Zaia, in Veneto «siamo sulle punte massime della prima fase», e bisogna allentare la pressione sugli ospedali. «L'ordinanza», ha spiegato il presidente del Veneto, «io non la vedo come un atto di imperio, anzi come un fallimento. Perché purtroppo coinvolge tutti, anche la stragrande maggioranza che rispetta le regole, per colpa di alcuni che ancora non le rispettano. Dobbiamo dare una mano a quelli che sono in ospedale, che sono degli eroi».

Misure condivise

Così le tre Regioni hanno deciso di agire di concerto, partendo dall'obbligo della mascherina «sempre quando si è fuori casa. In caso di momentaneo abbassamento della mascherina, per mangiare o fumare, bisogna mantenere la distanza di almeno un metro. Inseriremo anche che in casa e in auto, in presenza di non conviventi, va indossata. È consentito svolgere attività sportiva, attività motoria e passeggiate all'aperto presso aree verdi ove accessibili, con la distanza di almeno un metro, due per l'attività sportiva. Ma si deve fare al di fuori del centro e delle strade che possono affollarsi. Non si deve fare lo struscio in centro».

Saranno chiusi centri commerciali e outlet sabato e domenica. La domenica chiusi anche tutti i negozi, tranne, come sempre, supermercati, farmacie, edicole e tabacchi. «Non si va a fare le passeggiate al lago, in montagna, sul lungomare, in tutti quei posti dove vorremmo andare nel fine settimana, ma dove ora non dobbiamo andare: il primo obiettivo è evitare assembramenti. L'unico impegno che chiedo ai cittadini: non andate in mezzo alla confusione, fate questo sacrificio per due fine settimana, ne va della salute di tutti», ha sottolineato Zaia.

Nell'ordinanza, inoltre, «raccomandiamo fortemente ai negozianti di riservare le prime due ore del mattino per la spesa di chi ha più di 65 anni, in modo che trovi i negozi e i supermercati meno affollati».

L'accesso ai negozi sarà consentito a una persona per nucleo familiare. «I bar e i ristoranti restano aperti fino alle 18, ma abbiamo previsto che dalle 15 si possa consumare solo seduti».

«L'ordinanza ha avuto l'intesa del ministero della Salute» ed «entrerà in vigore dalla mezzanotte di domani, quindi sarà valida da sabato», ha spiegato Fedriga, aggiungendo che «la settimana prossima avremo un incontro a tre con le Regioni e con il Governo, incontro a cui il Governo ha già dato disponibilità. L'ordinanza non vuole dare multe, ma dare regole condivise per evitare il contagio. Siamo in una regione che, con uno sforzo enorme, sta tenendo meglio ma la situazione è critica, non tranquilla».

Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha spiegato che l'ordinanza è stata fatta insieme «perché ci sono indici di trasmissione simili e una diffusione del virus consistente, ma anche perché sono territori confinanti, e per trovare misure uniformi».

Bonaccini ha sottolineato: «Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia. È la priorità». «Dimostriamo adesso», ha detto Zaia, «di essere comunità. Non abbiamo fatto un'ordinanza da guardie e ladri, ora serve il buon senso. La sanità si può fare in ospedale ma anche fuori, comportandosi bene. Se siamo al livello che qualcuno ancora chiede se può andare a correre in centro a Verona, allora io getto la spugna».

© Riproduzione riservata