- L’immagine delle fazioni che occupano la sede autostradale è un potente messaggio su come le fazioni del tifo estremo siano in grado esercitare a proprio piacimento le regole del disordine pubblico.
- Da anni gli scontri tra fazioni si sono spostati lontano dagli impianti di gara, secondo un codice della violenza transeunte fatto di appropriazione dello spazio e rottura momentanea delle leggi dello stato.
- L’ipotesi che gli scontri non siano stati casuali ma concordati non è irrealistica. E conferma una volta di più che dopo la pausa della pandemia il codice dello scontro duro come elemento di prestigio per il gruppo non è mai tramontato.
C’è un’immagine che dice molto più di qualsiasi analisi. Quella che ritrae la gran folla di incappucciati in movimento nella corsia nord dell’A1, all’altezza dell’autogrill di Badia al Pino, luogo degli incidenti tra fazioni ultras della Roma e del Napoli avvenuti nella mattina di domenica. Gli incappucciati occupano la sede autostradale come se fosse una piazza delle nostre città, o un’area industriale dismessa di periferia, e lì impongono il loro ordine. Che non è fatto soltanto di traffico



