Il ministro della Difesa Guido Crosetto si è scusato con il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte dopo avergli dato del «deficiente» in un fuorionda trasmesso giovedì sera da Striscia la notizia. 

«Solo una cosa che forse non andava. Ti ho detto “Il percorso della pace va avanti da centinaia di anni” non è riferito all’Ucraina. Conoscendo Conte dice “aaah, ecco!”, c’ho a che fare con un deficiente» dice il ministro nello spezzone facendo il verso all’ex premier.

 

Le scuse

Stamattina le scuse: «Chiedo scusa a Conte per un fuorionda poco elegante ma usato in modo del tutto falso, scorretto e decontestualizzato. Mi confronto e continuerò a farlo con lui in modo duro e nella totale diversità di posizioni ma con correttezza».

«Se tutti i fuorionda tra politici e giornalisti venissero pubblicati - dice Crosetto - si sentirebbe la qualsiasi, specialmente cose molto poco edificanti. In modo del tutto scherzoso e in un contesto colloquiale che qualcuno di Mediaset o del Tg5 ha, in modo del tutto scorretto, tradito e decontestualizzato, ho usato un termine (al plurale) poco elegante che la trasmissione Striscia la Notizia ha cercato di attribuirmi come offesa al presidente Conte».

Per Crosetto, «se anche il termine usato fosse stato al singolare, si sarebbe trattato di una battuta ironica, con una giornalista che conosco da 20 anni. Dal presidente Conte mi divide tutto, come è noto, ma non gli ho mai mancato di rispetto. Ci confronteremo lealmente e a viso aperto in parlamento, ma oggi gli chiedo scusa. So che mi capirà perché ricordo - conclude il ministro - che anche con lui, in passato, dei giornalisti usarono questi metodi infami».

Il ministro

Crosetto è stato nominato ministro dopo aver ripetuto in più occasioni prima delle elezioni di non essere interessato a ricoprire incarichi in un potenziale governo Meloni, incarichi che poi la presidente del Consiglio l’ha «convinto» a ricoprire, ha detto. Come ha raccontato Domani, il fatto che sia andato al dicastero della Difesa comporta però una serie di ambiguità rispetto al suo precedente incarico, la presidenza dell’Aiad, ossia dell’associazione che raccoglie i produttori di armi. 

Dopo la pubblicazione delle inchieste giornalistiche il ministro ha minacciato di querelare la stampa coinvolta.

© Riproduzione riservata