Il giro di affari che il nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto ha gestito fino a pochi giorni fa facendo il lobbista per Leonardo e altre aziende che hanno rapporti stretti con il dicastero è niente affatto banale. Il cofondatore di Fratelli d’Italia, sommando i contratti formati da spa e srl, ha guadagnato tra il 2018 e il 2021 ben 2,3 milioni di euro complessivi. A cui vanno aggiunti gli utili della sua società di consulenza che ha promesso di chiudere.

Come svelato da Domani nella prima puntata dell’inchiesta sui potenziali conflitti di interesse in capo al nuovo capo della Difesa italiana, la maggior parte (1,8 milioni) arriva dall’ex Finmeccanica, la società controllata dal ministero dell’Economia e leader nel settore degli armamenti. Prima di annunciare querela contro chi vi scrive (senza smentire un rigo dell’inchiesta), il ministro non aveva negato di avere da quasi due lustri rapporti con piazza Monte Grappa, ma aveva specificato che rivestiva il ruolo «di advisor di Leonardo in quanto presidente dell’Aiad».

Cioè l’associazione confindustriale del settore delle armi e della difesa che Crosetto presiedeva fino a pochi giorni fa, e che però non prevede stipendio per la carica. Garantito pare, stando alle spiegazioni del ministro, da una delle sue associate. «Per intenderci, io vengo stipendiato da Leonardo ma non avevo un ufficio a Leonardo, e non rispondevo a nessuno in Leonardo», ha detto.

Al netto dei rapporti contabili curiosi (a sentire Crosetto sembra quasi che Aiad sia sovrapponibile a Leonardo), Domani ha scoperto che ai compensi versati dal nostro colosso della difesa tra il 2018 e il 2021 va sommato un altro mezzo milione. Circa 140mila euro li ha ricevuti da una partecipata di Leonardo, Orizzonti sistemi navali, come già raccontato da Domani.

Il resto arriva in gran parte da Elettronica Spa, società privata di successo che produce armamenti elettronici ipertecnologici da installare su aerei, elicotteri, fregate e navi da guerra. Elettronica appartiene alla famiglia Benigni, che detiene il 35 per cento. Nell’azionariato c’è però anche Leonardo con il 33 per cento, mentre le restanti quote sono di proprietà del colosso francese Thales, partner dell’italiana Leonardo in diversi progetti.

Nuovi progetti

Anche Elettronica Spa è affiliata all’Aiad. Crosetto ha sempre detto di operare per conto dell’associazione a titolo gratuito. Formalmente è così. Tuttavia è un fatto che mentre svolgeva il ruolo di capo della lobby dell’industria degli armamenti percepiva laute parcelle e stipendi da alcune aziende che rappresentava. Come rivelato nella prima puntata dell’inchiesta di Domani, a partire da Leonardo e Orizzonti sistemi navali, società partecipata da Fincantieri e Leonardo.

Dagli atti ottenuti da Domani, risulta che Elettronica spa ha invece pagato Crosetto a partire dal 3 ottobre 2016, quando Crosetto era già presidente di Aiad ed era noto a tutti il suo ruolo politico all’interno di Fratelli d’Italia. Poco meno di 200mila euro (198.184) tra il 2018 e il 2021.

I contratti registrati sono a tempo determinato. Soldi che arrivano sia dalla società della famiglia Benigni (70 anni di storia) che da Leonardo e da altre importanti imprese del settore sicurezza. Introiti registrati anche nell’anno in cui Crosetto è stato eletto parlamentare, rimasto in carica quasi un anno nonostante avesse chiesto le dimissioni per evitare polemiche su eventuali conflitti di interesse sul doppio ruolo, quello di parlamentare e guida della lobby dell’industria degli armamenti.

Crosetto potrebbe trovarsi in alcune situazioni al limite, e foriere di conflitti di interessi evidenti. Come nel caso di un progetto avviato e autorizzato nel novembre 2021 dal ministero della Difesa che vede Elettronica Spa protagonista. La società ha ottenuto infatti l’approvazione del ministero in merito a un progetto in collaborazione con due università italiane. Il valore dell’affidamento è di oltre 1,5 milioni.

Lo scopo della ricerca coordinata da Elettronica è «la progettazione, lo sviluppo e il testing di un sistema d’arma non letale per la neutralizzazione a distanza di sciami di droni. Il sistema elettronico innovativo proposto ad alta efficienza sfrutta la tecnologia basata sulla generazione di impulsi elettromagnetici ad alta potenza e alta frequenza di ripetizione per la neutralizzazione di sistemi e apparati elettronici ostili», si legge nell’atto con cui il ministero autorizza lo stanziamento diviso in tranche che corrispondono a diverse fasi per un periodo di un anno.

Considerando che l’atto è del novembre 2021, il terzo step con relativo ultimo stanziamento arriverà con Crosetto ministro. Che fino a prima della nomina beneficiava dello stipendio di Elettronica e rappresentava la stessa in quanto federata di Aiad.

Potere Aiad

L’azienda della famiglia Benigni, con sede principale a Roma, è dentro i programmi di difesa europea che più contano e più valgono in termini di ritorno economico. Per esempio cura lo sviluppo della componente di attacco elettronico dei caccia da guerra europei, gli Eurofighter, tra i jet da combattimento più avanzati, «consegnati con successo e ordinati da 8 nazioni», scrivono sul loro sito i titolari della società.

Elettronica Spa allestisce anche le Fremm, le fregate utilizzate della Marina militare, dotate di cannoni e lanciamissili, prodotte da Orizzonte sistemi navali (ex Finmeccanica e Leonardo) per l’Egitto del dittatore al Sisi. Crosetto, ricordiamolo, era presidente di Orizzonti sistemi navali, dalla quale solo l’anno scorso ha incassato 82mila euro.

Dal 2019, per quattro anni, Elettronica Spa è pure partner di Leonardo in un progetto che vale 180 milioni di euro. Si tratta di fornire alla Nato sistemi per l’addestramento per la protezione elettronica. La commessa è stata assegnata dal ministero della Difesa inglese. L’Inghilterra, infatti, ospita l’agenzia dell’organizzazione del patto atlantico Joint Electronic Warfare Core Staff (Jewcs).

I programmi Nato sono il sogno per ogni azienda del settore. E per chi è membro di Aiad, l’associazione presieduta da Crosetto, i contatti non mancano. Perché Aiad rappresenta il comparto anche oltre i confini nazionali. Ha, per esempio, un ruolo decisivo nella scelta dei membri della delegazione nazionale presso Niag (Nato Industrial Advisory Group), ossia un «gruppo consultivo ad alto livello di industriali appartenenti ai paesi membri della Nato che agiscono riportando alla Conferenza dei direttori nazionali degli armamenti (Cnad), forum principale per la cooperazione in ambito Nato sugli armamenti».

L’obiettivo della delegazione nazionale selezionata da Aiad è sponsorizzare le istanze dell’industria nazionale nell’ambito di studi e programmi degli organismi dell’Alleanza atlantica. Qui si decidono strategie di business nel delicato settore degli armamenti: affari da miliardi di euro.

Tra figlio e socio

Le nomine nel Niag spettano al ministero dello Sviluppo economico, ma su indicazione dell’Aiad. Nel regolamento è scritto che il segretario generale dell’associazione fino a pochi giorni fa presieduta da Crosetto «ha il ruolo di osservatore governativo», cioè la figura garante di questo accordo. L’attuale segretario è persona molto vicina al neo ministro di Fratelli d’Italia.

Si chiama Carlo Festucci. E oltre a condividere l’esperienza con Crosetto nella lobby degli armamenti lo ritroviamo nel consiglio di amministrazione di una azienda che ha tra i soci il 25enne figlio del fondatore di Fratelli d’Italia e nuovo ministro della Difesa.

Si tratta della ditta Entheos Worldwide srl, avviata nel 2020, in piena crisi Covid, per lo sviluppo e la commercializzazione di servizi per la telemedicina. Un rapporto di affari ingombrante ora che Crosetto senior è capo della Difesa. Una relazione che pone un’ulteriore questione di opportunità.

Nonostante Crosetto abbia lasciato la presidenza di Aiad, in questa struttura, interlocutore per conto della società di armamenti con il ministero, resta dirigente apicale un socio del figlio del ministro. L’ultimo cortocircuito in una storia in cui usare la parola “inopportunità” è un eufemismo.

 

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