- Nelle ultime settimane giornali e televisioni hanno spesso ospitato femministe radicali che contestano il ddl Zan e in particolare la parte che riguarda le persone trans.
- Sono un fenomeno conosciuto all’estero che ha anche un nome: “terf”, che sta per “femministe radicali trans-escludenti” e rivolgono le loro critiche in particolare all’identità delle donne trans.
- Per questa loro posizione, in Italia come all’estero, hanno spesso finito con l’avvicinarsi a quelle dei movimenti di destra e conservatori.
Nelle ultime settimane, giornali e televisioni hanno scoperto che esistono donne e attiviste contrarie al ddl Zan. Si definiscono femministe radicali o “radfem”, ma vengono chiamate anche “terf”, cioè femministe radicali trans escludenti, una definizione che trovano offensiva. Sono donne non-trans, etero o lesbiche, e hanno spesso posizioni di rilievo nell’ambiente della cultura. Sono giornaliste, accademiche, docenti con un facile accesso ai media. Basta confrontare quanti articoli, editoria



