risposta non richiesta alle “accuse” di omosessualità

Il problema di Di Maio con i gay rivela che è rimasto di destra

  • Martedì sera, Di Maio è tornato sulle «accuse» di omosessualità che gli sono state rivolte da politici e giornalisti in passato, spiegando di essere eterosessuale. 
  • La scelta di insistere sul tema anche nel suo primo libro rivela un avvitamento concettuale che appare come il tentativo di non scontentare l’elettorato più conservatore del Movimento, di cui Di Maio è sempre stato il riferimento.
  • Nel Movimento infatti una linea univoca sui diritti civili non esiste: di volta in volta, il partito segue le convinzioni personali del leader del momento.

«Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità». Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 stelle, commenta così la fine del ddl Zan al Senato. Già ieri mattina Di Maio si era espresso sulla questione, spiegando che «il ddl Zan dovrebbe diventare legge in pochi minuti». Non è andata così, e le sue parole sono sembrate l’occasione per rimediare all’inciampo della sera precedent

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