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La stella alpina dell’Svp sfiorisce, il partito rischia di perdere la sua unità

Un cartello di qualche anno fa a Merano, con la scritta: \\\"Prima promette, poi non mantiene. L'Svp ci ha traditi\\\" (Foto Lena Klimkeit/picture-alliance/dpa/AP Images)
Un cartello di qualche anno fa a Merano, con la scritta: "Prima promette, poi non mantiene. L'Svp ci ha traditi" (Foto Lena Klimkeit/picture-alliance/dpa/AP Images)
  • Due libri, uno in lingua italiana e uno in lingua tedesca, scritti rispettivamente da Lucio Giudiceandrea e Hans Heiss, raccontano una storia fino a qualche tempo fa impensabile in Alto Adige: l’Svp, la Südtiroler Volkspartei (il Partito popolare sudtirolese), è in crisi.
  • Dal Dopoguerra, l’Svp ha costruito un sistema di potere contraddistinto da una “capillarità corporativa” (la formula è di Heiss), con un partito percepito alla stregua di una vera e propria holding, per la quale l'affiliazione è garanzia di riconoscimento sociale e successo economico.
  • Ma qualcosa è cambiato, forse per sempre.

Goethe, vagheggiando il sud nel Wilhelm Meister, parlava di limoni. Qui osserviamo più da vicino un‘altra fioritura, quella della stella alpina, anch‘essa legata al sud, ma a un sud molto particolare e poco conosciuto: il Sudtirolo. Soprattutto se pensiamo che la stella alpina è il simbolo di un partito, la Südtiroler Volkspartei (Svp, il Partito popolare sudtirolese), operante in modo sorprendentemente longevo (la sua fondazione risale al 1945) in un ambito, quello della politica italiana, alt

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