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L’inadeguatezza di Enrico Michetti, ha aperto dubbi nei moderati, ma il leader di Azione rimane fermo perchè teme di perdere i voti degli incerti nel Pd. La scommessa è ancora contro Gualtieri.
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La linea del leader di Azione, infatti, non è cambiata per occupare lo spazio di indecisi creato dal profilo di Michetti. Nessuna strategia per andare a cercare i voti della destra, quindi: se il travaso ci sarà, avverrà naturalmente.
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L’incognita riguarda il ballottaggio: Calenda ripete che non si schiererà con nessuno, ma questo si traduce in ulteriore immobilismo. A destra, invece, si ragiona: «Se aprisse a noi, si creerebbe un nuovo spazio al centro».
Siamo nella fase finale della corsa delle comunali di Roma e la partita è ancora aperta: i voti vanno cercati strada per strada, sms per sms, tra una battuta su Twitter e un evento in piazza. È quello che sta facendo Carlo Calenda, il candidato che è partito per primo con la campagna elettorale. All’inizio puntava a essere il candidato del centrosinistra ma non ha voluto piegarsi a fare le primarie, e oggi oscilla tra il terzo e il quarto posto, stando ai sondaggi. Settimana dopo settiman



