Nessuna delle roboanti promesse, dalla flat tax all’edilizia pubblica, fino all’innalzamento delle pensioni minime, potrà essere realizzata. Così la premier va a caccia di capri espiatori, ma usare Bruxelles è un rischio visto che il governo chiede di rinegoziare il patto di stabilità
L’unica certezza in vista della manovra di Bilancio è che la maggior parte delle promesse elettorali non potranno venire realizzate. O meglio, non si potrà nemmeno iniziare ad affrontarle. Niente «estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato» e men che meno il suo «ampliamento a famiglie e imprese», nessuna «indennità di disoccupazione per gli autonomi» e neanche «l’innalzamento delle pensioni minime e sociali», nemmeno un accenno al «piano straordinario di ed



