- Come Calogero Sedara, il sindaco che viene proposto per il seggio che il principe di Salina, ha appena rifiutato, il capo dei Cinque stelle non si sottrae a nessuna chiamata
- E per lui vale la stessa definizione del personaggio di Tommasi di Lampedusa: «Illusioni non credo che ne abbia, ma è abbastanza svelto per sapere crearsele quando occorra»
- Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola
Non si dica che Giuseppe Conte è il principe di Salina. Troppo altezzoso (il principe), troppo legato alla sua antichità, troppo poco capace di leggere il tempo nuovo che gli si spalanca davanti con le sue insidie e le sue occasioni. Egli (Conte) non si proclamerà mai “gattopardo”, e non ammetterà di essere “privo di illusioni”. Tantomeno rinuncerà al seggio senatoriale che gli viene offerto. Anzi, lo penserà come un suo diritto, quasi a prescindere dalle circostanze che lo propizieranno. Egl



