Il ministro dell’Economia Giorgetti smentisce dissidi con Meloni: «Balle». Ma critica la decisione della commissione europea: «Gli 800 miliardi sono solo un titolo»
Una secca bocciatura di Giancarlo Giorgetti del ReamEu voluto dalla commissione europea e votato dall’Europarlamento. Un allineamento totale quindi al leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini.
«Che improvvisamente si scopra che si devono spendere valangate di miliardi facendo debiti per la difesa è singolare, visto che guerra ucraina c'è da tre anni», ha detto il ministro dell’Economia Giorgetti, parlando all’evento della Lega organizzato ad Ancona.
Nel corso della kermesse del suo partito, ha smentito il litigio sulle spese per la difesa con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Sono tutte balle». La posizione, tuttavia, è distante da quella assunta dalla premier e da Fratelli d’Italia.
Gli 800 miliardi di euro per la difesa, ha insistito Giorgetti, sono «solo un titolo che, per il momento non abbiamo ancora capito come si dovrebbero concretizzare. Quando si fanno delle spese bisogna sempre pensarci su bene prima, purtroppo questa è una deformazione da ministro dell'economia, e quando si fanno spese per le armi bisogna pensarci su due volte».
Giorgetti contro la Germania
Nel corso dell’intervento è arrivata una stoccata nei confronti del governo di Berlino: «Le regole europee sono scritte in inglese e pensate in tedesco. Queste regole vanno bene se tutto resta uguale. Ora i tedeschi hanno deciso di fare quello che vogliono senza aver negoziato nulla».
E ancora, ha evidenziato il numero uno di via XX Settembre: «La Germania ha deciso di riarmarsi e il debito non è un problema e la Commissione rilancia con 800 miliardi di debito».
Nel corso dell’incontro, è stato discusso anche l’allarme sui dazi che vogliono imporre gli Stati Uniti: «Trump vuole mettere i dazi perché lui pensa che in questo modo difende i giusti diritti delle imprese americane. Io dico che è l'occasione buona per discutere di come difendere i giusti diritti delle imprese italiane, anche delle migliaia di imprenditori che hanno dovuto chiudere per la concorrenza sleale che arrivava dalla Cina e da questi paesi».
Più in generale sull’economia italiana, Giorgetti ha detto: «Stiamo facendo una grande fatica per ridurre il fardello che abbiamo. Ci siamo limitati nel fare cose fondamentali per il popolo italiano e adesso, improvvisamente, ci troviamo 10, 20 o 30 miliardi per finanziare le armi. Bisogna chiedersi di cosa abbiamo bisogno e in cosa spendere. Quindi sì, nell'industria e nelle imprese che creano occupazione qua in Italia».
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