- Una nota del Colle nega che il presidente della Repubblica abbia consultato l’ex premier sui ritardi del piano. L’incontro con l’ex premier c’è stato, ma ben undici giorni prima di quello con Meloni.
- Si parla di «stupore» e «divertimento» per le cronache smentite, in realtà è una vera incavolatura per chi vuol far apparire il capo dello stato come l’opposizione all’esecutivo.
- Dalla Lega c’è rilancia. Il capogruppo alla camera Molinari chiede di «rinunciare a una parte dei fondi». Il Pd chiama il governo in aula: sono nel caos, il rischio è di perdere risorse sulla pelle dei cittadini.
Un mezzo giallo fra presidenti rischia di alzare improvvisamente la tensione fra Colle e Palazzo Chigi, proprio all’indomani di un incontro che aveva il fine opposto: rassicurare la premier del fatto che il capo dello Stato, anche nel pasticcio in cui si è infilato l’esecutivo sull’attuazione del Pnrr, cerca di dare una mano. Come è ovvio, in realtà; ma le recenti cronache potevano autorizzare qualche dubbio, soprattutto per una Giorgia Meloni ipersuscettibile, e alle prese con i ritardi sulla



