La Camera ha ospitato questa mattina, 26 settembre, a Montecitorio i funerali di stato del presidente emerito Giorgio Napolitano, morto venerdì a 98 anni. Un saluto in forma laica con diretta televisiva su Rai 1 e maxischermi predisposti davanti al parlamento.

Alla cerimonia ha preso parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ultimo a varcare l’ingresso di Montecitorio prima delle spoglie di Napolitano, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Per la prima volta in assoluto nell’aula della Camera si è tenuta una cerimonia funebre. Il feretro è stato accolto dalla sala dei ministri, mentre nell’emiciclo si sono susseguiti gli interventi dei politici e dalla famiglia. «Ha amato l’Italia» e «protagonista della storia repubblicana» le due definizioni più emblematiche per il politico partito dal Pci e diventato due volte presidente della Repubblica.

Davanti ai banchi del governo e ai presidenti di Camera e Senato, la moglie Clio Bittoni e in prima fila con lei il presidente Mattarella e quello francese Emmanuel Macron. Il figlio, Giulio Napolitano, lo ha ricordato così: «Ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate, riconoscendo poi i suoi errori».

La diretta

13:08 – L’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato ha voluto ricordare anche nell’ambito del suo ruolo da presidente della Repubblica, il caso delle intercettazioni nel corso delle indagini sulla trattativa stato mafia e «la dolorosa vicenda che portò alla morte di Loris D’Ambrosio», suo collaboratore, morto di morte naturale per un infarto. Le registrazioni di Napolitano vennero distrutte: «La Corte costituzionale gli diede ragione».


12:50 – Il commissario europeo, Paolo Gentiloni, ha ricordato l’importanza che Napolitano ha attribuito all’europeismo: «L’Europa è stata sempre la via maestra. Caro Presidente, caro Giorgio questa via era la tua via, cercheremo di seguirla sempre».

Dopo di lui è intervenuto il cardinal Ravasi che ha citato il rapporto personale tra il papa Benedetto XVI e il presidente emerito della Repubblica, tra di loro condividevano la passione per Thomas Mann: «Napolitano era un uomo di grandissima cultura». E «il papa gli confidò che si sarebbe ritirato dal ministero».


12:40 – Berlusconi e Napolitano, ha tenuto a ricordare Gianni Letta, sono morti a tre mesi di distanza: «Mi piace immaginare che Berlusconi e Napolitano vedendosi lassù possano parlarsi e chiarirsi».

Gianni Letta, ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, ricorda il Presidente Emerito Giorgio Napolitano: "Ci inchiniamo reverenti in omaggio alla memoria di un uomo che ha amato l'Italia. Ha sempre avuto altissimo senso delle istituzioni anche nelle prove più difficili, come nel governo Berlusconi. Seppe tenere sempre limpido il rapporto. Scompare uno dei protagonisti della storia repubblicana, si chiude un capitolo tormentato e complesso. Dopo Berlusconi, tre mesi dopo, Napolitano, mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si dissero quaggiù e placata ogni polemica, ritrovarsi nella luce".

12:38 – Mentre parla Letta è arrivato in aula il leader di Italia viva Matteo Renzi.


12:30 – L’ex ministra Anna Finocchiaro, dopo aver raccontato la gavetta politica di Napolitano si è commossa rivolgendosi a tutti, inclusi i suoi avversari politici: «Ha speso la sua vita per l’Italia e ad essa appartiene la sua memoria».

In occasione dei funerali laici del presidente emerito Napolitano che si sono tenuti alla Camera, Anna Finocchiaro ha concluso il suo intervento con la voce rotta dalla commozione: "Il presidente ha lavorato a lungo, anche con tempestosi scambi di opinioni. Posso dire in piena coscienza alla sua famiglia, ai tanti che come me l'hanno profondamente rispettato e amato, ai suoi avversari che, anche con gli errori che sono dell'umano, il presidente Napolitano ha speso la sua vita per l'Italia, e a essa appartiene la sua memoria".

Il forzista Gianni Letta ha ribadito: «È stato un uomo che ha amato l’Italia». Di fronte «a un lutto, che definirei repubblicano, non ci sono divisioni. Annulla le distinzioni culturali e politiche».

Letta ha ricordato come «il governo Berlusconi» per lui sia stato uno dei confronti più difficili. Nel 2004 tuttavia Napolitano, prima di diventare presidente della Repubblica, riuscì a fare nascere «il bipolarismo mite». Nel 2006 Silvio Berlusconi lo accompagnò al Quirinale: «Anticipava quello che sarebbe accaduto nel 2008, Napolitano al Quirinale e Berlusconi a palazzo Chigi».


12:20 – La nipote Sofia Napolitano ha offerto un racconto personale: «Ci chiamava quando trovava cartoni che pensava ci sarebbero piaciuti». Ha voluto menzionare l’amicizia con Emanuele Macaluso e il rapporto speciale con la regina Elisabetta. Ai suoi ringraziamenti è seguito un applauso.


12:10 – Il discorso del figlio, Giulio Napolitano, è partito ringraziando tutti dai presidenti esteri agli italiani che stanno seguendo la cerimonia: «Viviamo questo momento in spirito di unità e condivisione». Ha poi parlato della militanza del padre: «Viveva la politica come una cosa seria».

«Non sopportava la demagogia, lo spirito di fazione, la riduzione del confronto politico a urlo e invettiva». Il figlio ha poi aggiunto: «Ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate, riconoscendo poi i suoi errori».

Un ritratto non solo politico nonostante, ha ricordato, lavorasse tutti i giorni. Amava la musica classica, il cinema, l’arte e la letteratura: «Cito il debito con Thomas Mann». Dalle «fabbriche» alle «feste di partito», ha vissuto «senza mai risparmiarsi». Tra i giorni più felici «quelli della celebrazione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia». Il suo intervento è stato seguito da un applauso.


12:01 – Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana è il primo a parlare di Napolitano: «Scompare una delle figure politiche e istituzionali più importanti». Dopo aver ripercorso la sua biografia, ha invitato a osservare un minuto di silenzio.

Dopo, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ringraziato i presenti e ha ricordato le molte presenze alla camera ardente a palazzo Madama, incluso papa Francesco, che per la prima volta si è recato al Senato: «Napolitano – ha detto La Russa – è stato un protagonista della storia repubblicana».

Nonostante la cerimonia laica, ha detto il presidente del Senato, il suo «ironico e garbato modo di fare continueranno a vivere negli italiani e in qualcosa più grande di noi».


11:55 – Prima dell’arrivo di Mattarella e Meloni hanno preso posto nell’emiciclo il presidente francese, Emmanuel Macron, il presidente emerito della Repubblica francese Francois Hollande, e gli altri alti rappresentanti esteri. Infine la presidente ha preso posto nei banchi del governo, mentre Mattarella si è seduto accanto alla signora Napolitano.


11:42 – Appena il feretro è arrivato alla Camera è cominciato l’inno. Parlamentari e ospiti hanno osservato assoluto silenzio alzandosi in piedi, in attesa che parta la cerimonia. Nel corteo funebre la moglie del presidente emerito, Clio Napolitano.


11:18 – Nei banchi del governo mancano i ministri Daniela Santanchè, Nello Musumeci, Gennaro Sangiuliano e Alessandra Locatelli. Mentre si svolgono le esequie, le agenzie hanno ricordato che Sangiuliano si trovava in Spagna alla riunione dei ministri della Cultura dell'Unione europea, convocata a Caceres dalla presidenza spagnola.


11:02 – Prima dell’avvio della cerimonia lungo conciliabolo tra Prodi, Giuseppe Conte, Massimo D’Alema e Mario Monti. Letta si è avvicinato senza unirsi. il ministro dell’Economia leghista Giancarlo Giorgetti si è fermato con un gruppo di parlamentari del Pd. Il forzista Gianni Letta si è fermato con il cardinale Gianfranco Ravasi, che interverrà durante la cerimonia.


10:52 – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Montecitorio per partecipare alle esequie di Stato del presidente emerito Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato è stato accolto in piazza dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, quindi ha fatto il suo ingresso alla Camera per raggiungere la Sala dei ministri, attigua all'aula, dove lo attendono la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente del Corte Costituzionale, Silvana Sciarra. Saranno loro ad accogliere i capi di stato attesi alla cerimonia. Il feretro sarà nella sala dei ministri, e non in aula.


10:42 – In attesa nell’aula di Montecitorio è arrivata anche la partigiana Iole Mancini. Tutta la politica è presente, da Gianfranco Fini a Pier Luigi Bersani. I ministri stanno prendendo posto nei banchi del governo, appena arrivato anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi.

Chi c’è

Alla cerimonia hanno preso parte molti leader stranieri. Da Parigi è arrivato il presidente francese Emmanuel Macron (oltre all’ex presidente François Hollande), mentre da Berlino il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier. Il parlamento europeo è invece rappresentato dalla vicepresidente Pina Picierno.

Tra gli ospiti stranieri anche il nuovo ambasciatore americano Jack Markell, che tre giorni fa ha presentato le sue credenziali al Quirinale, e l’ambasciatore russo Alexey Paramanov, che ha ricordato «il contributo personale di Napolitano per avvicinare i popoli della Russia e dell’Italia».

Moltissimi anche gli ex parlamentari e i presidenti di Regione, tra i volti del suo partito il toscano Eugenio Giani e il campano Vincenzo De Luca.

Il cerimoniale

Se il cerimoniale per i funerali di stato ha un protocollo molto rigido – il feretro sarà portato da carabinieri in alta uniforme e verrà accolto dagli onori militari all’ingresso e all’uscita – la formula del funerale laico non prevede una particolare procedura. Lo svolgimento è stato concordato con la famiglia.

Hanno preso la parola, per circa tre minuti, i presidenti dei due rami del parlamento, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, seduti sugli scranni della presidenza. Sarà poi il turno degli altri oratori, a partire dal figlio Giulio e dalla nipote Sofia, figlia di Giovanni, l’altro figlio di Napolitano e della signora Clio.

Gli interventi

Sono intervenuti perciò Anna Finocchiaro, più volte ministra e senatrice del Pd, Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio e braccio destro di Berlusconi, e l’ex premier e commissario europeo Paolo Gentiloni.

A seguire il cardinale Gianfranco Ravasi, che ha unito la dimensione civile, laica e religiosa, e l’intervento di Giuliano Amato. Al presidente emerito della Corte costituzionale è affidato il discorso finale. Dopo i commiati, è partito il corteo diretto al cimitero acattolico di Roma, dove Napolitano troverà sepoltura.

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