«Dopo il Conte bis ci sono solo le elezioni». Ne è convinto Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico ed esponente M5s dagli albori del Movimento, intervistato da Repubblica. A suo dire, «se si andasse al voto con questa legge elettorale, l'unico modo per farlo sarebbe in coalizione con Pd e Leu. Io ritengo che il Conte bis sia il secondo e ultimo governo di questa legislatura, non vedo spazio per altro se non le elezioni, senza ovviamente volermi sostituire alle prerogative del presidente della Repubblica».

E ancora: «Sono il primo a ritenere surreale il teatrino rimpasto sì, rimpasto no, crisi sì, crisi no. Parliamo del futuro di questo paese e questi sono i temi che dobbiamo affrontare. Il Movimento ha sempre dimostrato grande responsabilità, ma non deve essere scambiata per attaccamento alle poltrone. Nel corso del 2020 si sono svolte molte elezioni, in Italia e fuori: la pandemia non può diventare un alibi per non andare al voto».

Sul candidato premier dei Cinque stelle in caso di ritorno alle urne, Patuanelli risponde: «Su questo ci sarà il coinvolgimento dei nostri iscritti, che come sempre decidono nei passaggi importanti. La mia idea è che servano un campo innovatore comune e un leader come Giuseppe Conte».

Quindi un'alleanza col Pd? «Non solo, c'è anche Leu. Per dimostrare, di fronte alla destra più conservatrice d'Europa, che noi siamo altro». Ma senza Italia viva, secondo il ministro dello Sviluppo economico: «È chiaro che se si apre una crisi e si va al voto perché una forza politica decide di non credere più a questa maggioranza, quel partito rimane fuori da una futura coalizione».

Alla domanda su Alessandro Di Battista che ha definito l'ipotesi di un'alleanza organica col Pd la morte nera, il ministro replica: «A parte che devo ancora capire che differenza c'è tra un'alleanza organica e presentarsi agli elettori in coalizione, io faccio un ragionamento molto semplice: con la legge elettorale attuale un terzo del parlamento viene eletto col maggioritario. Vanno quindi presentati candidati comuni, non si può ragionare come se ci fosse il proporzionale e ognuno va da solo. Ma certo, deve avvenire sulla base di un progetto per il paese. Con al centro innovazione, digitalizzazione, transizione verde, coesione sociale: temi su cui sfidare al rialzo i nostri eventuali alleati».

© Riproduzione riservata