Beppe Grillo, il fondatore del Movimento 5 stelle, è arrivato a Roma e ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Al termine del colloquio, durato un’ora, l’ex capo politico non ha voluto commentare i contenuti dell’incontro. A stretto giro ha raggiunto il garante Mariolina Castellone, accompagnata dall’avvocato Andrea Ciannavei. Più tardi dovrebbe essere il turno di Giuseppe Conte, atteso insiem ai legali del Movimento.

Nel corso della giornata sono emerse varie possibilità per uscire dall’impasse legale in cui sono precipitati i Cinque stelle: è stata evocata anche la possibilità del voto diretto da casa, un’opportunità che però lascerebbe spazio a ulteriori ricorsi. Attualmente la possibilità più concreta sembra quella dell’individuazione di un nuovo comitato di garanzia da presentare alla ratifica degli iscritti al Movimento.

Intanto, nella capitale è arrivata anche Enrica Sabatini, compagna di Davide Casaleggio e Responsabile ricerca & Sviluppo Rousseau. Per il momento, non sono previsti incontri tra Grillo e i gestori di Rousseau. 

Da quel che anticipano fonti vicine al garante, Grillo, che già è coinvolto nelle indagini sul caso Moby e il cui figlio deve affrontare un processo pe stupro, vorrebbe tornare alla sua residenza di Marina di Bibbona non prima di aver ricevuto la certezza di essere uscito da incombenze personali di responsabilità legale ed economica. 

L’esito degli incontri è difficile da prevedere, considerato che le ipotesi in ballo sono molte: se Grillo decidesse di forzare la mano facendo di nuovo votare Conte e il suo statuto si esporrebbe a ulteriori ricorsi da parte dell’avvocato Lorenzo Borrè. Un rischio che il fondatore non ha intenzione di correre.

Ma d’altro canto, tornare sulla piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio costerebbe un prezzo politico, dopo che la ferita dello strappo con la Casaleggio associati aveva appena cominciato a rimarginare, e probabilmente anche economico. L’imprenditore digitale è in gravi difficoltà e probabilmente non concederebbe il suo servizio gratuitamente.

I problemi

In più, si riaprirebbe la grana della proprietà dei dati degli iscritti, che in primavera era stata all’origine dello scontro tra Movimento e Casaleggio associati: lo screzio era nato dal fatto che il database che raccoglieva gli attivisti Cinque stelle fosse infatti di proprietà di Rousseau. Ora, la situazione è ancora più intricata: Borrè ha già annunciato di voler chiedere al garante per la privacy «chi è abilitato al trattamento al trattamento dei dati degli iscritti ora che Conte è congelato dalla carica».

Se Grillo decidesse di indire però la votazione per l’elezione del comitato di garanzia sulla vecchia piattaforma, sarebbe di fatto un primo passo verso la soluzione dettata da Borrè in opposizione alla linea di Conte: prima il ritorno a Rousseau, poi il voto per il comitato e a seguire la consultazione sul comitato direttivo, l’organo esecutivo collegiale previsto dal vecchio statuto.

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