Italia

I dubbi degli alleati sull’autonomia. La Lega balla sempre più da sola

  • Il sentore è che l’operazione possa andare in porto, mettendo la Lega di fronte ai fatti, che si tradurrebbero nelle cifre necessarie alla realizzazione della riforma. Una questione che spaventa i leghisti: preferirebbero andare spediti senza problemi. Perché nella loro visione approfondimento è solo un sinonimo di rallentamento.
  • C’è stato dunque un secondo round dopo la relazione dei tecnici di Palazzo Madama, prima pubblicata su Linkedin, poi sparita e infine degradata a generica bozza. Calderoli in quel caso ha annusato l’aria della più tipica delle polpette avvelenate, che ha dovuto ingoiare.
  • Luca Bianchi, direttore Svimez: «Se l'autonomia si fosse verificata nel 2017? Abbiamo elaborato due ipotesi: una con compartecipazione Irpef, l'altra con compartecipazione Iva al 100% più una quota Irpef. Nel primo caso, le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna avrebbero un surplus di 5,6 miliardi, mentre sarebbe di 9,5 miliardi nel secondo».

Accerchiata e isolata con gli alleati che manifestano una certa perplessità sul disegno di legge dell’autonomia differenziata. Perché si sa ancora troppo poco, addirittura sul peso sulle casse pubbliche. La Lega balla sempre più da sola su quella che per il leader Matteo Salvini è la madre di tutte le riforme, tanto da aver piazzato a guardia del dossier un cingolato come Roberto Calderoli, grande conoscitore dei cavilli di palazzi e vecchia volpe politica.  L’aumento della temperatura intorn

Per continuare a leggere questo articolo