La fine dello sconto sulle accise dei carburanti e le conseguenti proteste e mobilitazioni anche dei benzinai ha creato malcontento dentro la maggioranza.

In particolare Forza Italia non ha provato a nascondere le difficoltà del governo e proprio questo ha irritato la premier Giorgia Meloni.

Il capogruppo di FI alla Camera, Alessandro Cattaneo, però, non torna indietro e in un’intervista al Corriere della Sera ha spiegato che il malcontento è «un errore di comunicazione», ma «se il prezzo del carburante salirà ancora, siamo pronti a intervenire grazie ai 25 miliardi di euro che, con le scelte fatte da tutto il governo, siamo riusciti a mettere da parte nella legge finanziaria».

Quanto alle accuse di scorrettezza, «Noi siamo stati trasparenti fin dall'inizio. La questione non nasce da un'intemperanza di Forza Italia. Poi se chiedono come la pensiamo non ci nascondiamo» e respinge accuse di poca collaborazione: «Non abbiamo mai fatto mancare un voto. Non siamo leali, siamo lealissimi». 

A Cattaneo ha risposto a distanza il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che è diventato la voce del fastidio del suo partito nei confronti degli alleati.

«Non vedo logica nel governare insieme, partecipare alle riunioni di maggioranza, votare un provvedimento e poi contestarne i contenuti tramite giornali e tv», ha detto sempre al Corriere della Sera.

Poi ha ribadito che «la scelta sulle accise è stata corale. Ma se pure fosse stato un errore, sarebbe stato fatto da tutta la maggioranza. La premier non ha preso questa scelta in autonomia. E se FI riteneva prioritario l'intervento sui carburanti doveva dire dove prendere le risorse».

Intanto, oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato ed emanato il decreto legge sulla trasparenza del prezzo dei carburanti varato dal consiglio dei Ministri martedì scorso, che prevede di esporre il prezzo medio accanto a quello di vendita. 

© Riproduzione riservata