Sigfrido Ranucci non è allarmato dalla denuncia di Renzi: «Sono figlio di un uomo delle istituzioni» sottolinea, e invece si prepara a sua volta a sporgere denuncia: «Sporgeremo denuncia contro ignoti sul dossier da cui ha preso le mosse l’interrogazione di Nobili».

Sia il leader di Italia viva, Matteo Renzi, che il deputato, Luciano Nobili, accusano la trasmissione di aver ordito un complotto ai danni dell’ex premier. Dopo la messa in onda del servizio di lunedì 3 maggio dove è stato mostrato il video di un’insegnante che riprende Renzi in un autogrill in compagnia dell’agente dei servizi segreti Marco Mancini, il leader di Italia viva ha sporto denuncia sostenendo che «è possibile che Renzi sia stato seguito e/o che qualcuno abbia violato la Costituzione e la legge intercettando e riprendendo in modo illegittimo un parlamentare della Repubblica».

Ranucci ribatte: «Non c’è alcun complotto, l’insegnante aveva inviato le fotografie dell’incontro di Renzi a un altro giornale il 31 dicembre. In quel momento avrebbero avuto un altro peso». Infatti spiega, in quel periodo c’era aria di crisi di governo e i servizi segreti erano un tema di scontro interno alla maggioranza giallorossa: «Se fosse un complotto sarebbe un complotto riuscito male». Per chiarire ancora «ci sarà un’intervista dell’insegnate e del padre», anche lui allora in autogrill. L’insegnante «si è detta disponibile sin dal primo momento a incontrare Renzi». Restano sul tavolo, aggiunge «domande fondamentali: Il senatore ha incontrato Mancini? Sì. Era periodo di crisi? Sì. Che cosa si sono detti? Non lo sappiamo».

La trasmissione è disponibile a collaborare l’autorità giudiziaria. Intanto martedì il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica ascolterà il prefetto Gennaro Vecchione, attuale direttore del dipartimento del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, sull’incontro tra Renzi e Mancini.

L’interrogazione

Il servizio che andrà in onda lunedì sera si occuperà anche dell’interrogazione di Nobili. Infatti se da una parte c’è il video all’autogrill, risulta ancora un nodo da sciogliere cosa abbia spinto il renziano a presentare l’interrogazione a risposta scritta, depositata sempre il 3 maggio. Il testo accusa Report di aver pagato 45 mila euro per un servizio di novembre scorso su Piaggio Aerospace e gli affari dell’allora premier Renzi. Nello specifico viene tirata in ballo la società Tarantula Luxembourg, a cui sarebbe stata corrisposta la somma, e Francescomaria Tuccillo, ex collaboratore Piaggio che secondo l’interrogazione avrebbe avuto rapporti economici con la società di produzione lussemburghese. L’interrogazione chiede inoltre se Report abbia mai scambiato e-mail in proposito con il portavoce dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Per Nobili, il servizio è stato mandato in onda apposta per arrecare danno al leader fiorentino. Anche lui è tra gli intervistati di Report, e ha confermato quanto detto a Domani, ovvero che non ha mai visto alcuna fattura e di aver preso le informazioni da fonti giornalistiche: «Un dossier – spiega Ranucci – che non abbiamo visto neanche noi».

La Tarantula Luxembourg

Ranucci anticipa: «Abbiamo fatto una verifica interna alla Rai, la società Tarantula Luxembourg non è tra i fornitori». Un’affermazione confermata direttamente dalla Tarantula. Donato Rotunno, fondatore e socio di Tarantula, contattato da Domani, ha risposto: «Il nostro mestiere di produttore internazionale ci porta anche a collaborare con le società du produzione italiane e indirettamente con Rai Cinema». Il tutto, ribadisce, nel rispetto di contratti e usi legali, sempre specificamente definiti da progetti di lungo metraggi e di fiction: «Non facciamo giornalismo di investigazione, né ci occupiamo di politica interna italiana». La società Tarantula Luxembourg «non ha mai avuto rapporti lavorativi o economici con il signor Tuccillo. Non ho mai incontrato questa persona. Il perché di questa bufala rimane incomprensibile e tocca alla giustizia e ai giornalisti chiarire questi fatti. Non c’entriamo assolutamente per niente in questa assurda storia».

Per Ranucci, da parte degli esponenti di Italia viva, «c’è la volontà di pensare al complotto che alimenta l’idea del complotto». Il dossier ripreso da Nobili è noto solo alle testate che il due febbraio hanno pubblicato la notizia di presunte e-mail tra Casalino e Ranucci, quindi il Foglio, il Giornale e il Tempo, e «getta fango su una trasmissione del servizio pubblico che in 25 anni non ha mai pagato una fonte – ribadisce Ranucci -, senza contare che anche Nobili ha ammesso di aver presentato il testo solo sul sentito dire». Sulle e-mail specifica: «Non ho mai avuto uno scambio di e-mail con Casalino, salvo richieste di inviti a Conte e tranne una volta non ci siamo mai riusciti». Per l’autore e conduttore «c’è un’unica mano dietro, come si capisce dal fatto che ne scrivono tutti il 2 febbraio» per questo la trasmissione sporgerà denuncia. In nessuno degli articoli però vengono menzionati Tarantula e Tuccillo: «Di questo parleremo in puntata». 

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