Il Movimento 5 stelle paga cara la complicata crisi in cui versa già da tempo, aggravata dalle difficili trattative per l’elezione del presidente della Repubblica. Spaccato in due fazioni, contiani e dimaiani, gli effetti della lite si consumano anche su Facebook, fin dalla nascita grande luogo di aggregazione dei Cinque stelle.

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio restano saldi al secondo e terzo posto della classifica dei politici più seguiti sui social (il primo continua a essere Matteo Salvini), ma il numero dei loro seguaci è calato drasticamente nell’ultimo periodo.

La diminuzione dei follower è simile per entrambi gli account: dall’inizio delle trattative per la scelta del nuovo capo dello Stato a oggi ne hanno persi circa 5mila. I due partivano da numeri diversi: mentre Di Maio viaggia sui 2,6 milioni di seguaci, Conte ne conta oltre 4,5 milioni. Nel suo caso, la caduta, che prima seguiva un trend più ripido, segna una battuta d’arresto intorno al 28 gennaio, data in cui esce il nome di Elisabetta Belloni come candidata al Quirinale del M5s, una scelta molto apprezzata dalla base.

Anche Di Maio vede la curva ammorbidirsi, ma più nella settimana successiva all’elezione del presidente, quando viene bersagliato per il suo presunto «sabotaggio» della candidatura di Belloni, con critiche che sono state poi identificate come attacchi mirati coordinati dagli avversari.

Assieme a Di Maio e Conte, anche Matteo Salvini ha «pagato» in termini social con una perdita di circa 7mila seguaci da quando è stato eletto Mattarella. Nello stesso periodo, Enrico Letta – uno dei leader con meno follower su Facebook – ha avuto un lieve aumento (500) mentre Giorgia Meloni ha guadagnato oltre 14mila nuovi seguaci.

Vale la pena confrontare i numeri di follower con quelli delle interazioni con i post: i contenuti di Di Maio raggiungono nel migliore dei casi fra gli 8 e i 9mila like. Quando l’argomento trattato è connesso all’attività ministeriale anche solo 2-3mila. Sulle questioni politiche molti seguaci scelgono invece di esprimere la propria opinione: il post sulla rielezione di Sergio Mattarella è stato commentato quasi 17mila volte.

Tanti ringraziano Di Maio per il suo intervento, molti altri lo insultano soltanto. Va un po’ meglio a Conte. I post che ha pubblicato nella settimana di trattative raccolgono un numero di like che si muove intorno alla soglia dei 20mila, ma i commenti sono meno. Molti follower sono delusi dall’uscita di scena di Belloni, che era piaciuta molto agli elettori Cinque stelle.

Anche l’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha subìto un netto declino dei suoi seguaci: non è piaciuta la sua scelta di restare nell’ombra durante le trattative, senza prendere posizione.

L’atteggiamento esattamente opposto di Sergio Battelli, presidente della Commissione affari europei della Camera e fedelissimo di Luigi Di Maio, è stato premiato dall’elettorato Cinque stelle. Battelli è uno dei pochi che nel corso dello scorso mese ha registrato un costante incremento di seguaci che hanno apprezzato la chiarezza dei suoi ormai noti post del lunedì, in cui dice la sua sulla situazione del Movimento, tendenzialmente in maniera critica rispetto alla linea di Conte.

Il sodalizio con Di Maio non premia invece Virginia Raggi, che registra un calo più netto dopo il suo incontro col ministro degli Esteri. Vincenzo Spadafora, anche lui da tempo critico con Conte, ha pagato negli ultimi giorni il suo passaggio definitivo nel campo dei dimaiani.

Ma registrano un risultato negativo anche i vicepresidenti contiani Paola Taverna e Michele Gubitosa. Taverna in una settimana ha perso più di 600 follower: rispetto ai suoi 550mila seguaci, solo 2-3mila hanno pensato di mettere “mi piace” ai post in cui si diceva contenta della rielezione di Mattarella. I commenti non sono lusinghieri: «No comment», «Falsa ipocrita», «Ti sei salvata la poltrona», «Avete votato il presidente che pochi anni fa volevate fare cadere con un impitchment» (sic).

Nel caso di Gubitosa, non ha premiato neanche la fortissima presenza mediatica del vicepresidente più esposto dei cinque membri della segreteria di Conte. Nel suo caso, il picco di follower raggiunto alla fine della settimana di trattative è stato più che compensato dal calo nei giorni successivi.

È interessante osservare il trend della pagina di Riccardo Fraccaro. Nella settimana di trattative per il Quirinale, Fraccaro ha perso seguaci: la ragione è da cercare nel suo scontro con Conte, che lo aveva accusato di aver trattato alle sue spalle con Matteo Salvini.

Il numero di follower riprende quota a partire dal 4 febbraio, quando l’ex sottosegretario alla presidenza ha pubblicato un post molto critico con il governo Draghi.

 

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