- Giorgia Meloni torna a Roma con nulla in mano: i suoi alleati ungheresi e polacchi hanno mandato all’aria l’intesa sui migranti e per il momento i prossimi passi in Europa non sono chiari.
- I leghisti non nascondono una certa ironia sul fatto che l’opposizione di Orbán e Morawiecki fosse più che prevedibile.
- Da Fratelli d’Italia si cerca di disinnescare la miccia rimandando alle prossime elezioni europee, quando, è il ragionamento, l’alleanza con i popolari permetterà ai conservatori anche di emanciparsi dai paletti di Budapest e Varsavia.
Il volo di ritorno da Bruxelles è un viaggio complicato per Giorgia Meloni che, dopo una vigilia di grandi aspettative, torna dal Consiglio europeo con nulla in mano. Per di più, per colpa dei suoi alleati ungheresi e polacchi. Salta intesa sui migranti: tutto da rifare, con Budapest e Varsavia che si sono messe di traverso su ridistribuzione e sanzioni a chi non rispetterà le nuove norme. Il fallimento della trattativa diventa una nuova grana per la premier, mentre gli alleati leghisti non nas



