La destra al governo lo ha ribattezzato il ministero del Merito oltreché dell’Istruzione. A guidarlo è Giuseppe Valditara. Ma un conto è la retorica sul merito, altra è la realtà, fatta di relazioni, amicizie, cerchie di fedelissimi e, scopre ora Domani, persino soci d’azienda. Valditara, espressione della Lega di Matteo Salvini con cui coltiva da tempo relazioni privilegiate, ha assunto nella sua segreteria a 60 mila euro l’anno fino alla fine del mandato un professore. Si chiama Mario Eugenio Comba, e l’incarico prevede che si occupi di «semplificazione, project financing e rapporti con gli enti locali nelle materie di competenza del ministero dell’istruzione».

Sulla selezione per l’incarico poi affidato a Comba, esperto di diritto, hanno pesato certamente le sue competenze. Ma è innegabile che la nomina porti pure qualche domanda sull’opportunità della stessa, per via di un potenziale conflitto di interesse: Comba, infatti, è con il 5 per cento tra gli azionisti della società E-Co Srl, il cui 17 per cento è di proprietà dell’attuale ministro Valditara.

L’azienda è nata nel 2012, sede a Torino, è «spin-off e partner del Politecnico di Milano» e presidia il campo della ricerca nelle tecnologie per la mobilità del futuro. La fortuna di Comba non è tanto l’affiliazione politica, non risultano particolari amicizie nei partiti, a differenza di Valditara organico alla Lega. Di certo per Comba ha contato il fatto di trovarsi tra gli azionisti di E-Co e di conoscere Valditara da 30 anni, quando erano colleghi all’università di Torino.

Merito e conflitto d’interessi

Ora, Comba avrà certamente moltissimi meriti, nel suo curriculum un lungo elenco di ricerche e attività certificano una carriera ricca di esperienze nel campo del diritto. È professore di diritto comparato all’università di Torino. Ed è anche avvocato, esperto di «appalti pubblici di lavori, servizi e forniture» e di «fondi strutturali europei e aiuti pubblici alle imprese».

Quando ha firmato il contratto al ministero ha dovuto sottoscrivere la dichiarazione sull’assenza di «situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse con l’incarico attribuito». Nel documento depositato Comba firma l’insussistenza, e non fa mai cenno alla presenza ingombrante di questa azienda di cui è socio insieme al ministro Valditara, che lo ha assunto nella segreteria a spese dei contribuenti, a 60mila euro lordi l’anno.

Domani ha contattato il ministro, che non ha risposto alle domande che gli abbiamo posto. Tuttavia alcune fonti vicine a Valditara specificano che la società esiste da molti anni, che il ministro non ha ruoli gestionali ma è un semplice socio così come Comba: «Per questo motivo – spiegano – non ci sarebbe alcuna incompatibilità per entrambi con il ruolo pubblico ricoperto».

Mentre Valditara è tra i fondatori della E-Co srl insieme al Politecnico di Milano e altri soci, Comba entra successivamente. Nel 2021 ha acquistato alcune quote dal Politecnico, allo stesso modo ha fatto il ministro che sempre dall’istituto milanese rileva ulteriori azioni. Il Politecnico è uscito così di scena, pur rimanendo, si legge sul sito dell’azienda, un partner importante.

«Una politica green intelligente dovrebbe incoraggiare uno stanziamento di risorse per avviare una riconversione produttiva dal termico all’elettrico», così in un’intervista pre elettorale Valditara, presentato come il nuovo ideologo della Lega. In controtendenza con la destra che vorrebbe allungare i tempi della riconversione. Comprensibile però questa differenza di vedute, il ministro è nel business della mobilità elettrica, conosce bene la materia.

I soci cinesi

Fiore all’occhiello dell’impresa è il progetto Smart Bus, «il più efficiente bus elettrico a zero emissioni al mondo». Esiste una società costituita nel 2019, la Smartbus Srl, costituita da E.Co srl, Chariot e la cinese Higer, un colosso specializzato nella produzione di autobus con un fatturato miliardario. Higer è usata dal governo cinese per esercitare soft power in Africa: due anni fa ha donato sei bus alla Guinea Equatoriale.

Lo scambio è il frutto di un accordo siglato tra i due governi. «La società sviluppa progetti di mobilità sostenibile, che vede operare diversi soggetti, già ammessi nel nostro mercato» spiega una fonte aziendale dell’azienda di cui è socio il ministro.

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