Da Nord a Sud, i capibastone locali di FdI, Lega e Forza Italia hanno piazzato i loro fedelissimi al comando degli organismi
C’è un grande prato verde dove non nascono le speranze, come canta Gianni Morandi nella sua celebre canzone, ma fioriscono nomine di amministratori locali, ex tali o candidati non eletti nel centrodestra. I partiti di governo mettono le mani anche su alberi e piante, pescando nel sottobosco – è il caso di dire – dei dirigenti locali che si collocano su una postazione di comando. Pronti a scalare gerarchie. Su questo campo i capibastone locali, da Torino a Salerno, dal Circeo a Pantelleria, gioca



