Diversi solo a parole

Immigrazione, il decreto flussi non supera la logica di Salvini

L’ultimo decreto flussi ha raddoppiato il numero di lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia. Ma le politiche in tema di immigrazione continuano a essere carenti e improntate a burocrazia.

  • L’ultimo decreto flussi ha raddoppiato il numero di lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia rispetto all’anno scorso. Per ridurre l’arrivo di stranieri irregolari, serve l’ampliamento di canali regolari. Ma il decreto flussi non basta.
  • Va rivalutata una proposta di legge del 2017: permessi temporanei per attesa occupazione, il sistema dello sponsor (legge Turco-Napolitano), la regolarizzazione individuale di stranieri che lavorano o hanno legami familiari.
  • Vi sono esempi di “burocrazia discriminatoria” nella legge e in procedimenti per la concessione della cittadinanza. La logica dei decreti Sicurezza non è ancora stata superata.

Qualche giorno fa, il governo ha deliberato il cosiddetto decreto flussi, vale a dire il provvedimento che determina quanti lavoratori stranieri possono fare ingresso in Italia in un determinato anno. Può essere utile valutare come questo decreto concorra alle politiche nazionali in tema di immigrazione e segnalare alcune distorsioni. Decreto flussi 2022 Il decreto ha disposto per il 2022 l’entrata di un numero massimo di 69.700 persone non comunitarie per lavoro subordinato (stagionale e n

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