27/03/2013 Roma,Tira Dritto iniziativa di Croce Rossa Italiana e Villa Maraini per dire no alla cocaina con l'occupazione simbolica dei luoghi dello spaccio. Nella Foto un tossicodipendente si inietta una dose di eroina
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27/03/2013 Roma,Tira Dritto iniziativa di Croce Rossa Italiana e Villa Maraini per dire no alla cocaina con l'occupazione simbolica dei luoghi dello spaccio. Nella Foto un tossicodipendente si inietta una dose di eroina
  • Nel 1990 Pino Arlacchi scrive «il campo delle opinioni sul problema della droga è largamente dominato in Italia come altrove, da ciò che si potrebbe chiamare “il sapere intuitivo”: da quell’insieme di valutazioni basate sul senso comune, ma che tutti reputano ben ponderate, circa una serie di intricate questioni quali le “ragioni che spingono i giovani alla tossicodipendenza”, le dimensioni dell’economia e dei profitti clandestini, le responsabilità della criminalità organizzata, il “che fare” per risolvere, ridimensionare o semplicemente convivere col problema».
  • Il sapere intuitivo è guidato da opzioni di volta in volta morali o politiche e niente ha a che vedere con la complessa realtà dei fatti.
  • Il fatto che il numero dei morti per overdose nell’Italia dei primi anni Novanta aumenti in modo così visibile dovrebbe far ragionare sull’impianto normativo, sulla sua applicazione.

Il primo morto ufficiale per overdose da eroina in Italia c’è stato nel 1973, i “tossicomani”, come venivano definiti allora, erano qualche centinaio. Questo non ha impedito alla stampa di destra di scatenare la prima grande battaglia mediatica contro i “capelloni comunisti” che, di lì a poco, avrebbero “distrutto dall’interno la nostra civiltà”. Nel 1979 i morti sono 129, i “tossicomani” migliaia. Ma non vi sono campagne mediatiche contro gli eroinomani, perché terrorismo e questioni sociali d

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