Il Movimento 5 stelle lombardo chiede adesso all’assessora Letizia Moratti di spiegare: il 24 dicembre si sono chiuse le indagini della procura di Cagliari sul petrolio delle raffinerie Saras, e, come ha rivelato Domani, non risulta tra i destinatari dell’avviso di garanzia, ma il nome della signora è nelle informative degli investigatori per «un evidente conflitto di interessi». Nel 2016 è stata condotta un’operazione finanziaria milionaria dalla compagnia del marito e gestita da Ubi banca quando l’assessora era presidente del «consiglio di gestione» dell’istituto di credito. 

L’interrogazione

Il consigliere Marco Degli Angeli (M5S) ha annunciato che sarà presentata un’interrogazione, anche perché Moratti sarebbe tra i nomi che circolano per il Quirinale: «In seguito alla notifica di avvenuta chiusura delle indagini preliminari e di fronte a ricostruzioni di stampa così puntuali – si legge in una nota diffusa all’indomani della pubblicazione dell’articolo - ritengo doveroso che la vicepresidente del consiglio regionale, Letizia Moratti, il cui nome è addirittura fra i possibili candidati al ruolo di presidente della Repubblica, non si limiti ai no comment, ma in modo trasparente non perda l’occasione per fare chiarezza».

Attualmente i lavori del consiglio sono in pausa per le festività natalizie ma «alla ripresa dei lavori d’Aula, presenterò un’interrogazione a risposta immediata alla vicepresidente Moratti», in questo modo, specifica il pentastellato, avrà «l’opportunità di chiarire, davanti al Consiglio Regionale che rappresenta tutti i cittadini lombardi, ogni possibile aspetto dell’indagine della Procura di Cagliari».

La vicenda

L’indagine riguarda presunte irregolarità nell’ambito dell'acquisto di petrolio greggio dall’Iraq nel 2016. Le carte ottenute dalla finanza hanno permesso di ricostruire due operazioni di factoring, cioè di acquisizione di crediti dalle aziende, tra Saras e Ubi. Entrambe realizzate tra settembre e dicembre 2016, con al centro i crediti vantati da Saras nei confronti di Petraco Oil, quando a presiedere il consiglio di gestione dell’istituto era Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, moglie dell’allora presidente del gruppo petrolifero.

L’anomalia più evidente, come scritto su Domani, è la mancata segnalazione all’autorità antiriciclaggio di Banca d’Italia delle operazioni effettuate dalla società dei Moratti con la banca.  Contattata tramite il suo portavoce non ha voluto replicare: «Rivolgetevi a Saras».

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