Parla l’ex presidente del Pd

Orfini: «Invece che litigare sugli alleati dobbiamo sciogliere il Pd e rifondarlo, oggi è respingente»

LaPresse
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  • «Si è esaurita la spinta espansiva, il Pd è diventato un soggetto respingente. Non basta cambiare gruppo dirigente. Oggi o affrontiamo con coraggio un passaggio radicale o ci estinguiamo».
  • «Abbiamo perso perché abbiamo passato gli ultimi anni a credere che l’unico nostro progetto politico fosse la costruzione del campo largo. Le alleanze sono uno strumento, non un fine. La subalternità sta nell’aver considerato noi solo nel rapporto con gli altri».
  • «Dire che il problema è non aver fatto le alleanze significa a non vedere l’enorme problema di identità che abbiamo. Anche quando discutiamo ci dividiamo sugli altri. Attenzione, assecondare questa strada porta alla fine del Pd».

Matteo Orfini il presidente del Partito democratico dell’era renziana, anche se con Renzi condivideva quasi solo l’idea della centralità del partito. È stato anche reggente del Pd. Oggi, fresco di rielezione alla camera, è diffidente verso la richiesta di rallentare il congresso post disastro. E lancia un allarme: il Pd rischia di innescare la marcia indietro e spaccarsi fra chi vuole il ritorno dell’asse giallorosso e chi guarda verso Renzi e Calenda. Per lui l’unica strada è rifondare il Pd.

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