L’ingegnere iraniano Abedini Mohammad, arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti, ha lasciato il carcere di Opera dopo la richiesta di revoca dell’arresto da parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Da quanto si apprende è stato liberato nella mattina di domenica 12 gennaio poco dopo le 9 e sarebbe già rientrato in Iran. Il ministero degli Esteri di Teheran ha confermato che Mohammad Abedini Najafabadi è rientrato in Iran, dopo essere stato rilasciato oggi in Italia. «Esmaeil Baqaei, portavoce del ministero degli Esteri, ha annunciato il rilascio del signor Mohammad Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano detenuto in Italia, ed il suo ritorno in patria», ha fatto sapere il ministero in una nota.

La decisione del ministro Nordio

Il ministro Nordio ha deciso di non aspettare la decisione dei giudici e ha chiesto la «revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedini Mohammad» accusato dagli Usa di aver aggirato le sanzioni fornendo all’Iran i componenti elettronici per i suoi droni Shahed. E la cui sorte era apparsa da subito legata a quella della giornalista Cecilia Sala, da pochi giorni rilasciata dall’Iran e tornata in Italia. Un rilascio che è subito apparso come una vittoria dell’intelligence italiana e, in particolare, dell’Aise guidata da Giovanni Caravelli. 

Come scritto in una nota del ministero della Giustizia:
«In forza dell'articolo 2 del trattato di estradizione tra il Governo degli Stati Uniti d'America e il Governo della Repubblica italiana possono dar luogo all'estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente».

Come descritto dalla nota del ministero, i reati contestati all’ingegnere iraniano, nel nostro paese hanno natura e caratteristiche diverse rispetto agli Stati Uniti. Questo requisito, la doppia incriminazione, è quello che non può mancare affinché possa esserci l’estradizione. 

L’ingegnere iraniano, che ha sempre respinto ogni accusa, si trovava nel carcere di Opera a Milano, dopo essere stato arrestato su richiesta degli Stati Uniti, ma non era accusato di nessun reato in Italia.

La trattativa

Come rivelato da questo giornale, nonostante la smentita della Procura di Miano, le informazioni contenute nei dispositivi elettronici dell’ingegnere iraniano, sequestrati al momento dell’arresto, sono state la moneta di scambio per convincere la Cia. Anche se prima è stato necessario l’avallo politico ottenuto dalla Casa Bianca di Joe Biden e anche dal prossimo presidente, Donald Trump, in seguito al viaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Florida, a Mar-a-lago. 

Irna: «Il rimpatrio tra poche ore»

Il Judiciary Media Center dell'Iran ha annunciato il rimpatrio tra poche ore di Mohammad Abedini, cittadino iraniano arrestato in Italia. Lo riferisce l'agenzia stampa ufficiale Irna, precisando che l'arresto di questo cittadino iraniano è stato il risultato di un «malinteso», a cui ha fatto seguito il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran e le trattative tra le unità competenti del Ministero dell'Intelligence della Repubblica Islamica dell'Iran e il Servizio di Intelligence italiano, che hanno risolto il problema e hanno portato al suo rilascio e ritorno».
 

© Riproduzione riservata