A gennaio 2020 Giuseppe Graviano ha parlato a lungo delle stragi, in un processo a Reggio Calabria. Ma una sua frase sull’arresto del boss Di Maggio getta nuova luce su cosa è successo intorno all’arresto di Totò Riina. E il gelataio Baiardo sa tutto
- Nella deposizione del 21 gennaio 2020 a Reggio Calabria, Giuseppe Graviano – non richiesto - racconta di come apprese dell’arresto di Di Maggio. Era inverno, ma «sicuramente prima del veglione» (lo dice tre volte). Baiardo andò a prendere i cornetti e salì su con la notizia: «La sapete la novità? Hanno arrestato Balduccio, lo tengono in una villa qui ad Omegna». Oops! L’arresto di Di Maggio è formalizzato l’8 gennaio, l’arresto di Riina il 15.
- Ecco; io chiederei a Baiardo: conferma questa circostanza? Ha qualcosa da aggiungere?
- Già, ma se lui confermasse, sarebbe un bel guaio. Non tanto per Berlusconi, quanto per lo stato italiano.
Questo articolo, che contiene notizie importanti, ha bisogno di una premessa. Mi occupo da molti anni del delitto Borsellino (1992) e dell’osceno depistaggio che l’ha preceduto, accompagnato e seguito; sono eventi di cui non si occupa più nessuno, ma sono riconoscente all’onorevole Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana, per aver preso in molta considerazione le cose che ho scritto – ultime, nel mio libro Patria 2010-2020 – e per avermi fatto inaugurare, il



