«Noi, come tanti cittadini italiani, siamo disgustati e spaventati dalla condotta di Matteo Renzi e, con questo appello, ci rivolgiamo ai componenti della Camera e del Senato i quali, eletti nelle liste del Pd, hanno successivamente aderito a Italia Viva», comincia così il documento pubblicato sul sito di Libertà e giustizia, l’associazione presieduta dallo storico Paul Ginsborg, che chiede ai renziani di tornare nell’alveo del Pd. Renzi, tra la crisi e gli affari in Arabia saudita, avvertono, non è compatibile con il centro sinistra.

La crisi e gli affari

«Renzi ha provocato una crisi di governo del tutto ingiustificata: qualunque valutazione circa l’inadeguatezza dei piani allo studio nel governo avrebbe potuto, e dovuto, essere risolta all’interno del medesimo, posto che Italia Viva ne era parte». La crisi, si legge, per loro è stata «una crisi strumentale a un calcolo politico cinico e baro, provocata da un personaggio senza ancoraggio alcuno nel centro-sinistra, che sa di non godere, in quest’area politica, di alcun consenso». A questo si sono aggiunti gli affari in Arabia saudita: «Le recenti notizie circa i redditi che gli provengono dai governanti di uno stato autoritario, guerrafondaio e misogino, e le sue dichiarazioni di apprezzamento del lavoro schiavistico non fanno che aggiungersi alla congerie di elementi che rendono insostenibile l’accostamento di Renzi a un contesto politico di centro-sinistra».

Per questo, per l’associazione è «francamente insostenibile l’appoggio, da parte di parlamentari eletti nelle liste del Pd, all’attacco distruttivo che Renzi ha promosso a danno della sola alleanza, quella tra Pd, M5S e Leu, in grado di costruire un governo di centro-sinistra in Italia».

Libertà e Giustizia, conclude l’appello, «chiede dunque a tutti i parlamentari che hanno aderito a Italia Viva di manifestare il loro dissenso dalla condotta e dalle scelte di Renzi e di rendersi disponibili a ricostruire un governo di centrosinistra in grado di guidare il paese in una fase tanto rischiosa e complessa come quella attuale».

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