La Lega ormai è un porto sicuro per chi ha simpatie neofasciste e neonaziste. La svolta nazional-sovranista di Matteo Salvini, che aprì la sua stagione da segretario con una manifestazione a Piazza del Popolo con i “fascisti del terzo millennio” di CasaPound, continua a calamitare nostalgici del Ventennio. 

L’ultimo ingresso nel Carroccio è quello di Denise Lucia Barcellona, ex coordinatrice di Fratelli d’Italia a Nichelino, comune di 47mila abitanti alle porte di Torino: ha lasciato, polemicamente, il partito di Giorgia Meloni ed è stata accolta a braccia aperte nella Lega che, a suo dire, «meglio rispecchia al giorno d'oggi gli ideali della destra».

Nel passato di Barcellona però c’è un episodio imbarazzante, una fotografia e una dichiarazione che richiama il peggior ritornello di molti negazionisti della Shoah: «Direttamente da casa tua. Bugiarda» scrive in un post su Facebook del gennaio 2016 a corredo di una foto in cui fa il gesto dell’ombrello alla statua di Anna Frank, sotto la casa-museo di Amsterdam.

Fonte La Stampa

Non solo Durigon

Non è un problema per la Lega accogliere chi pensa che Anna Frank sia una bugiarda. Soprattutto nei giorni in cui imperversava il caso del sottosegretario Claudio Durigon, che si è dimesso ieri a 22 giorni dalla sua proposta – fatta accanto al segretario Matteo Salvini, durante una manifestazione della Lega a Latina il 4 agosto scorso – di intitolare al fratello del duce Arnaldo Mussolini il parco che porta il nome dei giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Durigon ha lasciato il suo incarico, affermando in una lettera di non essere mai stato fascista. Il presidente del Consiglio Mario Draghi non si è mai pubblicamente espresso sulla questione, né sui rapporti del suo ex sottosegretario con persone, in contatto con i boss del più pericoloso clan di Latina, che hanno finanziato la sua campagna elettorale nel 2018. Alla luce di queste relazioni, rivelate in più inchieste da Domani, la proposta nostalgica di Durigon suona ancora più allarmante.

Anna Frank e i neonazisti

L’entrata di Denise Barcellona nella Lega è stata presentata da due maggiorenti del partito in Piemonte: il deputato Alessandro Benvenuto e il consigliere e assessore regionale Fabrizio Ricca. Barcellona sarà candidata consigliera comunale a Nichelino, dove si voterà a ottobre.

«Ho appena constatato, con grande rammarico,che l'unico modo per mirare alla mia figura sia tirare in ballo un gesto sbagliato fatto in giovane età (18 anni) quando  non immaginavo neanche di iniziare questo percorso, per il quale comunque avevo già chiesto scusa e chiarito in passato. Ero una ragazzina… Ora sono  una Donna (28 anni) che crede fermamente nella democrazia e nel rispetto di tutti e chiedo nuovamente umilmente scusa a chiunque abbia offeso», le parole della leghista dopo che la foto e le parole contro Anna Frank avevano ripreso a girare nei giorni scorsi su Facebook, dove è molto attiva.  

«Ci sono anche io!!! Ho provato a ritirarmi dalle scene politiche ma chi ha la mia stessa passione capisce bene che è molto difficile… Sono più di 10 anni che lavoro attivamente sul territorio con una squadra che mi ha sempre supportata e seguita in ogni battaglia e scelta...», scrive la neo-leghista in un post sul suo profilo Facebook. Sul profilo di Fratelli d’Italia Nichelino invece è ancora rintracciabile un post dove esprime il suo cordoglio per la scomparsa di “camerati”.

Sulla sua pagina, poi, pubblicizza raccolte fondi per Bran.Co, la onlus di Lealtà Azione, gruppo neonazista ai cui eventi hanno partecipato deputati e consiglieri regionali del Carroccio. Tra i tanti Igor Iezzi, la cui elezione alla Camera nel 2018 era stata festeggiata dai membri di Lealtà Azione con un post sui social network. Iezzi sarà ospite del Pd alla Festa dell’Unità di Bologna il 9 settembre: la sua vicinanza ai neonazisti non è stata ritenuta un motivo valido per far ritirare l’invito ai Dem, come è successo per il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, l’onorevole che si era vestito da nazista.

L’addio a Giorgia Meloni

In un altro post su Facebook del 2020, Barcellona spiegava i “retroscena” della sua uscita dal partito di Giorgia Meloni. «Non posso più restare in un partito politico in cui fanno carriera solo leccapiedi e cortigiane, almeno io so' cosa sia la dignità!!», scrive. Un motivo che l’ha spinta a lasciare Fratelli d’Italia è probabilmente anche la “condanna” del partito del suo “amico” Roberto Rosso, l’ex assessore regionale e politico piemontese di lungo corso, arrestato un anno e mezzo fa con l’accusa di aver ricevuto l’appoggio elettorale delle famiglie di ‘ndrangheta in cambio di soldi (il processo di primo grado è in corso e Fdi si è costituito parte civile, ndr). «Un partito che ha condannato ROBERTO ROSSO, che pure è innocente fino prova contraria, addirittura costituendosi parte civile, dopo aver approfittato dei voti da lui portati, che però ha tra i personaggi più di spicco chi è condannato nel processo per rimborsopoli e o chi e' stato sindaco di un comune sciolto per mafia e ricopre alte cariche di gestione territoriale», prosegue Barcellona.

Ora però è entrata nella casa degli «ideali della destra». E la Lega accoglie chi dà della bugiarda e fa il gesto dell’ombrello ad Anna Frank. 

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