le tensioni nella maggioranza

Prima di logorare Meloni, Lega e FI aspettano di incassare le nomine

  • La premier scommette di chiudere entro 24 ore e aspetta di sentire il Cav al Senato per decidere sui sottosegretari. Lui chiede la Giustizia e almeno 10 posti, la Lega Interni e Riforme.

  • La Lega ha imparato bene la lezione di Fratelli d’Italia e i generali rimangono formalmente in silenzio sui desiderata per i sottosegretiariati, in modo da non bruciare nomi. Ma trapela soprattutto la volontà di affiancare il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

  • Il Cavaliere ha già diramato una nota in cui annuncia il «contributo qualificato, serio e leale» di FI. Tutto al posto giusto per ottenere almeno dieci sottosegretari. Berlusconi, infatti, sa che l’unità del suo partito passa attraverso la ricompensa a chi è finito in mezzo alla faida Tajani-Ronzulli.

Per Fratelli d’Italia, il giorno della fiducia alla Camera di Giorgia Meloni è una marcia trionfale. Nessuno si sottrae ai cronisti, dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, a quello dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida. Tutti però ripetono il loro «non so nulla», perchè «anche sui sottosegretari decide la premier». Le nomine nei ruoli di sottogoverno sono l’obiettivo su cui tutta la maggioranza è concentrata, con obiettivi diversi: Meloni per non fare passi falsi con nomi problematici;

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