- È cominciata alla Camera la discussione di una proposta di legge per la modifica del testo unico sull’immigrazione, che andrebbe a restringere l’operatività del principio di non respingimento, che vieta che uno straniero sia rimandato indietro verso uno stato in cui potrebbe essere oggetto di persecuzione.
- La proposta leghista cancella l’orientamento sessuale e l’identità di genere dai motivi di persecuzione, rendendo dunque possibile che il migrante sia rispedito nel suo paese, dove potrebbe essere perseguitato solo perché omosessuale o transessuale.
- La modifica – contraria al diritto europeo, e di dubbia costituzionalità – getta una sinistra luce sulla vera natura della nostra destra, e del governo che essa sostiene, che non capisce che sì, si potrà discutere sul riconoscimento dei diritti civili, ma rispedire un innocente al suo carceriere è un’altra cosa.
Ve la ricordate Giorgia Meloni nel pieno del dibattito pubblico del ddl Zan? «Presenterò un atto in parlamento in cui chiederò al governo di fermare ogni forma di accordo commerciale con i paesi in cui l’omosessualità è un reato» (4 luglio 2021). E la questione pareva l’avesse presa a cuore. Twitter, 17 maggio 2022: «Giornata mondiale contro l’omofobia: in tante nazioni l’omosessualità è ancora considerata reato e, in alcuni stati musulmani, addirittura punita con la morte. Ma in pochi parlan



