Nella bozza di legge elettorale diffusa stamani da diversi giornali, su cui starebbero lavorando insieme Pd e Lega si trovano tracce della proposta lanciata dal politologo Salvatore Vassallo su questo giornale. 

Il testo descrive un sistema proporzionale con tutti i correttivi che lo portano, come auspicava Vassallo, verso una dinamica bipolare. Uno dei vantaggi di un sistema simile sarebbe la possibilità per i partiti di affrancarsi dalla costrizione delle coalizioni, che sia nel campo largo che nel centrodestra ultimamente hanno dato filo da torcere a tutti i partner. 

Gli strumenti

Gli strumenti per «evitare la fossa del proporzionale puro», come scrive Vassallo, sono diversi.

Primo fra tutti, il premio di maggioranza piccolo «per evitare l’incostituzionalità già in passato segnalata dalla Consulta di disproporzionalità nell’assegnazione dei seggi. La coalizione, se c’è, è resa evidente agli elettori con la sottoscrizione di un programma comune da parte delle diverse forze politiche» si legge su Repubblica. I seggi in più andrebbero alla coalizione che raggiunge il 40-45 per cento delle preferenze Una direzione non dissimile da quella auspicata da Vassallo.

Le censure operate dalla Consulta sulla legge Calderoli si possono superare prevedendo che il premio venga assegnato solo qualora la coalizione più votata abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei consensi, se il premio viene modulato in modo che non assuma una dimensione eccessiva e che non crei comunque una maggioranza eccessiva a vantaggio dei vincenti (quindi a scapito dei perdenti).

Assegnazione dei seggi

Un altro motivo per cui ormai quasi tutti i partiti vogliono mettere mano alla legge elettorale è la scelta dei candidati. L’attuale sistema, che prevederebbe la ripartizione proporzionale per due terzi dei seggi da assegnare, rischia di creare grandi scontri interni alle coalizioni, corse ai collegi più facili e prove concrete dello scarso affiatamento dei rispettivi elettorati in quelli uninominali. Ma quale potrebbe essere l’alternativa per riportare gli elettori al seggio in un sistema di nuovo proporzionale?

Per risolvere questo problema, Vassallo propone liste corte bloccate o preferenze. 

Un sistema simile è compatibile tanto con il voto di preferenza quanto con liste bloccate corte. Ciascuna alternativa ha pro e contro. Sul punto, le opinioni di elettori, politici ed esperti sono cambiate drasticamente nel corso del tempo.

Il voto finale sul punto dipenderà dal calcolo dei parlamentari attualmente in carica riguardo alle loro possibilità di rielezione. Se ci si arriverà, sarà oggetto di accesi dibattiti e grande clamore mediatico, benché sia difficile dire quale alternativa sia davvero preferibile per avvicinare i cittadini alla politica e aumentare la qualità della classe parlamentare.

Soglia

Il “Porcellum corretto”, come l’ha già ribattezzato qualche cronista, prevederebbe anche una soglia di sbarramento: Ettore Maria Colombo sulla Nazione scrive che sarebbe al 4 per cento. Esattamente la cifra auspicata anche da Vassallo.

È cruciale, invece, che sia prevista una soglia di sbarramento anti frammentazione, preferibilmente al quattro per cento, come per le europee, e che questa soglia valga in maniera identica per partiti coalizzati e non coalizzati, che il premio scatti o no.

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