- La frenesia pro nucleare di queste settimane è certamente legata anche al dibattito sulla tassonomia europea per includerlo, assieme al gas, tra le tecnologie cosiddette “verdi”.
- Il referendum contro il nucleare ha permesso all’Italia di risparmiare sulla costruzione di reattori ad acqua pressurizzata: in Francia si preannuncia un fallimento economico.
- Intanto si attende la semplificazione per le rinnovabili. Il dibattito lunare su futuribili tecnologie nucleari a fissione o fusione (da decenni allo stadio di ricerca) sembra fatto per lasciare le cose come stanno, col gas fossile al centro di tutto.
La frenesia pro nucleare di queste settimane, che ieri ha contagiato anche la Lega di Matteo Salvini, è legata al dibattito sulla tassonomia europea per decidere se includerlo, assieme al gas, tra le tecnologie cosiddette “verdi”. Il (secondo) referendum che nel 2011 bloccò il rilancio del nucleare ha evitato all’Italia di imbarcarsi nella costruzione di 4 reattori ad acqua pressurizzata (Epr) oggetto del Memorandum tra Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy del 2008. A quell’epoca c’erano in



