Mentre la serie A vive lo scandalo delle plusvalenze e pesano sulla Juve 12 richieste di rinvio a giudizio, il patron della Lazio, Claudio Lotito, difende all’interno del parlamento l’emendamento al decreto Aiuti quater che sostiene i bilanci delle squadre di calcio.

Il testo non porta il suo nome, ma fa parte di quello che viene definito “lodo Lotito”, anche perché per buona misura il senatore, che si sta spendendo in queste ore per l’emendamento ufficialmente non suo, ne ha segnalati (e firmati) altri due a tema pallone: uno per prolungare le licenze di trasmissione e un altro contro le trasmissioni pirata online. 

Non vede conflitti di interessi: «Allora solo i disoccupati dovrebbero far politica. Anzi nemmeno, su certi temi pure loro hanno interessi. E poi lei cosa ne sa come voterò?», ha risposto alla Stampa interpellato sul primo.

Trasversali

Matteo Renzi (LaPresse)

Matteo Renzi, il leader di Italia viva, l’ha chiamata «una vergogna assoluta». Scandaloso, ha detto, che nello stesso decreto aumenti il costo di benzina e si ripianino i problemi di bilancio delle squadre. «Capisco che il calcio porti voti e che tanti editori abbiano una squadra di calcio». Lotito ha ribattuto: «Renzi? Non esprimo giudizi. Ma voi state attenti a posizioni strumentali per interessi di squadre e città».

I testi sono stati presentati in commissione Bilancio al Senato e segnalati tra i più rilevanti, e sono al vaglio del ministero dell’Economia. Il primo emendamento, firmato anche dal capogruppo del Pd in commissione Daniele Manca, come Lotito ha tenuto a ricordare, prevede nello specifico che i versamenti all’erario delle società calcistiche e sportive potranno essere diluiti in 60 mesi, di cui i primi tre da pagare entro il 22 dicembre.

Un’operazione molto complicata, perché il testo ingloba tutto il settore sportivo, e così formulato avrebbe un impatto sui saldi di finanza pubblica non da poco, visto che comporterebbe minori entrate sul 2022. Le stime non ufficiali si aggirano sui 700 milioni.

A questo si aggiunge che «nelle more della conversione in legge del presente decreto non si applicano le sanzioni economiche, penali e sportive». Gli altri firmatari sono Dario Damiani, Forza Italia, Matteo Gelmetti, di Fratelli d’Italia, Mario Alejandro Borghese, del Maie, e infine Pietro Patton delle Autonomie. Un sostegno che tira in ballo direttamente il governo che si trova in difficoltà a far passare questa norma così per come è scritta.

Lotito si schermisce, non sarebbe nemmeno l’ispiratore, ma poi aggiunge: «Io ci metto solo buon senso e argomenti razionali. Del resto penso di averlo dimostrato con iniziative economiche rimaste nella storia».

Gli altri due sono ufficialmente firmati in prima persona da Lotito, insieme ad altri due azzurri, di nuovo Damiani e Francesco Silvestro. Nel dettaglio il secondo emendamento calcistico prevede di allungare da 3 a 5 anni la durata dei contratti di licenza dei diritti tv, per quelli già attivi nel territorio nazionale relativi al triennio 2021-2024 può esserci la proroga fino a un massimo di due anni. Anche in questo caso si riferisce anche agli altri sport.

ll terzo, con la stessa squadra di firmatari, prevede che per assicurare un efficace contrasto alla violazione dei diritti d'autore online relativi agli eventi sportivi diffusi in diretta, «nonché di garantire maggiori entrate allo stato e alle federazioni, associazioni e società sportive», l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, integra il Regolamento in materia di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica con la possibilità di blocco immediato dei siti.

Lo stipendio di Lotito

Mentre il patron del club biancoceleste assicura che non ci sono leggi ad personam, a ottobre dalla relazione sulla remunerazione della società è emerso che Lotito è tornato a incassare lo stipendio dalla Lazio. Per gli esercizi 2019-2020, 2020-2021 e 2021-2022, il compenso annuale lordo omnicomprensivo e fisso deliberato è stato pari a 600mila euro. Eppure «io faccio discorsi tecnico-giuridici, moralmente ineccepibili e nell’interesse generale. O mi devo cancellare da cittadino italiano?», assicura lui.

Però non risponde alla domanda se la Lazio beneficerebbe o no della norma “salva Serie A”: «Che c’entra? – ha detto al quotidiano di Torino – Non è una norma ad personam o, come si dice, Cicero pro domo sua. Le strumentalizzazioni non pagano, è questione di tempo. Glielo dice uno dei pochi che dice sempre la verità».

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