Al femminicidio di Giulia Cecchettin è seguita una mobilitazione forte soprattutto da parte delle giovani generazioni, ma la narrazione dei femminicidi continua a innescare la vittimizzazione secondaria
«Negli ultimi anni l’attenzione per il femminicidio da parte dei media è cresciuta; di conseguenza è aumentata anche l’attenzione del pubblico», afferma Monia Azzalini, ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia. Ad aver contribuito è stato internet. «Non siamo più scollegati dal mondo e quindi anche tutte le campagne sui social, pensiamo al Me Too, arrivano facilmente a casa nostra superando tutte le barriere spazio-temporali», continua Azzalini. Nonostante il femminicidio sia entrato nell’agenda



