Intervista a Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni: «A un elettore di sinistra la visione mediana del Pd non basta»

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 05/11/2018 Milano (Ita) - sala buzzati Cultura Romanzo a staffetta sala buzzati Nella foto: Maurizio De Giovanni
Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 05/11/2018 Milano (Ita) - sala buzzati Cultura Romanzo a staffetta sala buzzati Nella foto: Maurizio De Giovanni
  • «Il congresso Pd? Cambiare segretario non basta, non ho mai visto un automobile cambiare radicalmente le proprie prestazioni sostituendo le gomme».
  • «Simpatizzavo per Art.1 perché non era nel Pd. E portava avanti un'identità di sinistra. Non contesto la scelta, è legittimo cercare di diventare un elemento in una realtà più grande. Ma io non sono d'accordo».
  • «Mi sono dimesso dal comitato degli 87 del Pd perché era una strana babele. Ognuno ha la sua visione, che è parziale, ma la vive come se fosse l'unica».

Da uno scrittore che ha il suo ultimo libro fisso da settimane al vertice delle classifiche dei più venduti («il libro più recente» corregge lui, che è napoletano e quindi scaramantico, allegramente e laicamente quanto si vuole ma scaramantico), ci aspetteremmo una qualche prudenza in fatto di esternazioni politiche. Anche solo per evitare di andare sulle scatole a una parte del proprio lettorato, e proprio durante le feste, l’unico momento in cui in Italia si vendono libri. A Maurizio De Gio

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