Più watt, meno orsi

Le mani della Lega su Trento. La rivoluzione di Fugatti

LaPresse
LaPresse
  • Si è presentato come un leghista democristiano, attento a non scontentare nessuno, sempre all’ombra di Salvini. Poi qualcosa è cambiato.
  • Dal Festival dell’Economia al concerto di Vasco Rossi, storia di una rivoluzione culturale dietro la quale si nasconde la conquista del potere.
  • L’intenzione, parole del presidente, è quella di riposizionare il brand “Trentino”: non più solo territorio di montagna, per un turismo in armonia con una precisa cultura dell’ambiente, ma anche mèta di quelle legioni che per decenni, nel nome del “Blasco”, hanno solcato notti e strade padane.

Scorrendo i suoi profili social, non troverete pizze, panini e pastasciutte come in quelli del suo leader di partito, Matteo Salvini. No, il presidente della provincia autonoma di Trento si propone come amante dello sport. Anzi, degli assi dello sport. Ovviamente meglio se conterranei, con cui congratularsi in veste istituzionale per i loro successi. Eppure Maurizio Fugatti, classe 1972, sulla carta è più avvezzo ai numeri che a pedali, palloni e cronometri: la sua professione è infatti quel

Per continuare a leggere questo articolo