Italia

Meloni prende tempo sui balneari. Ma la pazienza della Ue è finita

  • La Corte di giustizia dell’Unione europea ha deciso che le concessioni balneari non possono essere rinnovate automaticamente, ma devono essere oggetto di una gara imparziale e trasparente.
  • L’Italia finora ha ignorato la decisione già adottata della stessa Corte nel 2016, nonché dal Consiglio di Stato nel 2021, disponendo successive proroghe, da ultimo fino al 31 dicembre 2024 (prolungabile fino al 2025).
  • Il governo insiste con la necessità di procedere a una preventiva mappatura delle spiagge, ma la nuova sentenza lo mette all’angolo. La procedura di infrazione già aperta nei riguardi dell’Italia potrà sfociare in sanzioni pecuniarie.

La Corte di Giustizia dell’Unione europea (CgUe) ha deciso che «le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente». Non è stata una sentenza inattesa, considerato che anni fa la Corte si era già espressa in questo senso, e anche i giudici italiani avevano ribadito l’orientamento. Può essere utile ripercorrere la vicenda normativa e giudiziaria, per capire la portata e

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