- Dalla carne coltivata ai tassisti, dai balneari all’uso dei contanti, i rappresentanti della maggioranza si schierano sempre dalla parte delle aziende e dei padroncini ignorando completamente gli interessi dei consumatori.
- Le liberalizzazioni non compaiono mai nei discorsi dei politici di destra. Non si parla delle gare per i servizi pubblici locali, a costo di incagliare il Pnrr, né del rinnovo delle concessioni nel settore idroelettrico o in quello delle acque minerali, o della possibilità di favorire le forze del mercato nella distribuzione di carburanti e di farmaci.
- Si perde così una doppia occasione: avvicinare la politica alla massa degli elettori, com’era accaduto ai tempi delle lenzuolate di Bersani. E dare slancio alla crescita dell’economia.
L’esecutivo di Giorgia Meloni è il frutto di una coalizione di conservatori e fa cose da conservatori. Non ama l’ambientalismo, ostacola la moneta elettronica, frena sui diritti civili. Atteggiamenti e politiche evidenti a tutti. Ma un po’ meno evidente è un filo rosso che lega tante prese di posizione dei suoi ministri: la totale mancanza di attenzione a consumatori e concorrenza. Ovviamente quando si tratta di tenere buoni i cittadini di fronte al caro energia il governo interviene subito apr



