Il breve faccia e faccia è nato su iniziativa della premier che ha telefonato al presidente della Repubblica per organizzare una visita al Colle dopo la bufera di martedì scaturita dagli articoli de La Verità e dalle uscite successive di Bignami. «Non esiste alcuno scontro istituzionale»
La quiete dopo la tempesta? La premier Giorgia Meloni si è recata al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un incontro che è stato proposto nella mattina di mercoledì da Meloni stessa, per chiarire la vicenda attorno alle parole del consigliere del Colle, Francesco Saverio Garofani, emerse in un articolo de La Verità, e poi rilanciate dal partito di Fratelli d’Italia tramite Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera.
La posizione di Meloni
Dopo l’incontro, durato circa mezz’ora, fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che la visita è servita per «ribadire la sintonia istituzionale tra Chigi e il Quirinale, mai venuta meno fin dall’insediamento di questo governo e della quale nessuno ha mai dubitato». Allo stesso tempo, però, Meloni ha espresso al capo dello stato il suo rammarico per le parole «istituzionalmente e politicamente inopportune» pronunciate in un contesto pubblico dal consigliere Garofani.
La premier ha aggiunto di aver reputato comunque corretta la richiesta di smentita formulata da Bignami, non visto come «un attacco al Quirinale, ma al contrario un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale», e che «si riteneva che fosse il diretto interessato, ovvero Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione».
L’incontro, secondo quanto riferito da Chigi, è servito dunque a «rimarcare che non esiste alcuno scontro istituzionale» ed è stato anche un’occasione per un confronto sui molti dossier internazionali aperti in vista della sua partecipazione al G20 di Johannesburg e alla conferenza Unione europea-Unione africana in Angola.
La quiete dopo la tempesta
L’incontro è arrivato per iniziativa della presidente del Consiglio che ha prima telefonato a Mattarella per programmare una visita. Una telefonata che il Colle di fatto si attendeva, anche prima in realtà, dopo l’uscita di Galeazzo Bignami, riguardo gli articoli de La Verità sul consigliere del Quirinale per il Consiglio supremo di Difesa.
In un’intervista sul Corriere della Sera, Garofani ha confermato di aver detto, davanti ad alcune persone in un momento conviviale e non strettamente legato al suo incarico, alcune delle frasi riportate dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, ma che si trattava di «chiacchiere tra amici in libertà». Le frasi “incriminate” riguardavano la possibilità che Meloni puntasse al Quirinale nel 2029, di come la sinistra dovesse fronteggiare questa eventualità con la creazione di una lista nazionale unica da presentare alle elezioni. Finendo poi nel lasciarsi andare e auspicare non meglio identificati «scossoni provvidenziali».
Ad ogni modo, l’incontro è servito a smontare un po’ il caso, a cercare di mantenere i toni più bassi, oltre che a chiarire la posizione del partito di Meloni e del Colle, vista la nota di ieri, lunedì 18, con cui la presidenza della Repubblica aveva bollato come ricostruzioni che «sconfinano nel ridicolo» la tesi di complotti orditi dal Quirinale contro l’esecutivo di destra.
Gli attacchi di FdI
In mattinata sono arrivate altre dichiarazioni di esponenti di FdI, che rincarano la dose e puntano contro il consigliere Garofani. Il deputato Marco Osnato, al programma Start di Sky Tg24, ha detto di condividere «le parole di Bignami», aggiungendo che Garofani «ha parlato di quattro chiacchiere tra amici. Allora dovevi sceglierti meglio gli amici perché se ti registrano e hanno un audio... se sei il consigliere del presidente della Repubblica devi tenere una posizione super partes come quella del Quirinale, che noi riteniamo super partes come detto da Fazzolari. Noi ci riferivamo a questo atteggiamento di questo consigliere, che bisogna capire con chi fosse, che continua a tirare in mezzo il presidente della Repubblica»
Alla domanda se Mattarella avesse scelto una persona inappropriata come consigliere, Osnato non ha dubbi: «Evidentemente sì, o che si è dimostrata inappropriata».
Conte: «Il governo distrae l’attenzione»
Di diverso avviso il leader del Movimento Cinque stelle, Giuseppe Conte: «Secondo me questo governo fa di tutto per distrarre l’attenzione dai problemi seri, una volta si inventano una guerra contro i giudici una volta contro il Quirinale. La verità è che non si vogliono confrontare con i problemi del paese. La realtà è quella di una crescita zero, stiamo perdendo i soldi del Pnrr, siamo sommersi da tasse e burocrazia, gli avevamo lasciato una Ferrari che hanno parcheggiato in garage».
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