A Milano si svolge la seconda tappa della manifestazione unitaria indetta dai tre principali sindacati italiani: Cgil, Cisl e Uil. Sono 40mila le persone scese in piazza per protestare contro il Decreto lavoro e le scelte del governo Meloni in merito a occupazione, politiche sociali, industriali ed economiche. Dopo una prima mobilitazione a Bologna, lo scorso 6 maggio, e la tappa odierna in Lombardia, l’ultimo appuntamento previsto dalle tre sigle sindacali è per il prossimo 20 maggio a Napoli.
La protesta, annunciata subito dopo la Festa dei Lavoratori, per il momento non fa intravedere segnali di uno sciopero generale, ma i sindacati sono pronti a valutare anche quella ipotesi nel momento in cui non ci sono aperture del governo Meloni alle loro richieste. Lo ha detto la segretaria confederale della Cisl, Daniela Fumarola, che spera nella riapertura di un confronto con il governo sui temi occupazionali. 

La protesta non si ferma

«Andremo avanti finché non otterremo quello che vogliamo», ha annunciato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in testa al corteo. I manifestanti della Cgil, partiti dal Castello Sforzesco, si sono diretti verso l’Arco della Pace, dove era prevista la riunione con i militanti di Cisl e Uil. 

A margine della manifestazione, Landini ha ribadito che la retorica sull’accettare qualsiasi tipo di lavoro, compreso quello sottopagato, deve terminare. «Un giovane che rifiuta di lavorare sottopagato a 1000 euro fa bene, non può accettare quelle condizioni», ha detto dal palco. Ha poi aggiunto che: «Il lavoro deve essere una condizione che permette a chi lo fa di vivere dignitosamente e non di essere sfruttato, non di dovere ringraziare perché ti fanno lavorare». 

Il segretario della Cgil ha precisato che i sindacati non criticano solo le politiche dell’attuale governo, ma anche quelle dei precedenti che hanno contribuito a rendere il lavoro precario in Italia. In riferimento al governo di Giorgia Meloni ha, però, rincarato: «Siccome loro dicono che sono quelli nuovi, allora che cambino le cose sbagliate che ci sono. Che discutano con il sindacato. Che ascoltino quello che oggi i giovani, le donne, il paese gli dicono. Non lo stanno facendo». 

Un paese diverso

In piazza sono intervenuti Landini, Fumarola e il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Quest’ultimo ha detto che Cgil, Cisl e Uil manifestano per «chiedere al governo e alla politica di costruire un paese diverso». I sindacati chiedono un «lavoro stabile, dignitoso e sicuro», contrariamente a quanto dimostrano i numerosi incidenti mortali sul posto lavorativo. Tra le richieste, anche una riforma fiscale che «tenga conto di chi effettivamente paga le tasse e di chi evade» e una nuova riforma delle pensioni, senza penalizzazioni per giovani e donne.

Della condizione delle lavoratrici italiane, spesso precarie e impossibilitate a realizzare un eventuale progetto familiare, Landini ha parlato, in relazione al discorso che la premier ha tenuto venerdì, agli Stati generali della natalità. «Una delle ragioni vere della denatalità è il fatto che non c'è lavoro per le donne, e che c'è una precarietà che dà incertezza nel futuro delle persone», ha detto il segretario della Cgil.  Ha poi ribadito che i sindacati s’impegnano a promuovere i diritti di giovani e donne a una realizzazione professionale, affinché partecipino «alla vita di questo paese, cosa che oggi non è possibile fare». 

Al fianco degli studenti 

In merito alle recenti proteste sul caro affitti che hanno visto scendere in piazza studenti universitari di tutta Italia, Landini ha manifestato sabato il sostegno del sindacato. Al corteo di Milano si sono uniti il sindacato degli studenti e il sindacato degli inquilini, sotto lo slogan «La lotta per la casa è trasversale». 

Le richieste degli studenti sulle politiche abitative si intrecciano a quelle dei lavoratori e alle battaglie sul fisco, come ha ribadito la coordinatrice dell’Udu, Camilla Piredda. 

Sul tema del caro affitti, Landini si è schierato dalla parte degli studenti: «Il mio primo pensiero va agli studenti, la loro lotta è la nostra lotta». Nel pomeriggio di sabato ha parlato con gli studenti di fronte alla Statale di Milano. Durante l’incontro, alcuni studenti del collettivo Cambiare rotta lo hanno contestato, accusando la Cgil di «ingannare i propri iscritti». Il collettivo ha polemizzato anche sulla partecipazione della premier al Congresso della Cgil. Landini ha ribadito di «aver scioperato contro tutti i governi».

Il segretario della Cgil ha inoltre evidenziato che il problema degli affitti non riguarda solo i giovani fuorisede, ma è una problematica diffusa in Italia.

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