- «L’ex sottosegretario agli esteri, da una vita vicino a Napolitano: Draghi sarebbe uno splendido presidente della Repubblica. Ma disponiamo di una personalità in grado di reggere il governo del paese con una coalizione straordinaria? Ho i miei dubbi»
- «I partiti più rilevanti dovrebbero convenire su un nome, che non sia contraddittorio con gli sforzi e il lavoro compiuti dal governo».
- «Berlusconi è persona esperta, si rende conto che al Quirinale sia opportuno che vada una personalità che almeno non sia un capo politico di una parte. Faccio lo stesso discorso per Prodi».
«Monti, Bersani, Berlusconi all’indomani del voto si rivolsero a Napolitano e gli dissero: non siamo in grado di eleggere un presidente della Repubblica». Umberto Ranieri, già parlamentare, sottosegretario agli esteri nei governi Amato e D’Alema, ma soprattutto migliorista napoletano, compagno di corrente di «Giorgio», come lo chiama, e suo amico di sempre, ricostruisce quell’aprile 2013 dell’unica rielezione al Colle. Ma non crede la storia si possa ripetere. Come oggi Mattarella, anche Nap



