- Il Movimento 5 stelle è passato attraverso tre fasi: quella ecologista-tecnocratica, quella populista-antiestablishment e, quella proto-laburista. La prima fase si svolge tutta all’opposizione, la seconda in vista dell’assalto al palazzo d’Inverno e la terza dentro le istituzioni. A queste diverse fasi sono corrisposti diverse modalità organizzative.
- Infine arrivano la perdita di centralità, i problemi di successione di leadership, l’inesperienza politico-partitica di Conte, la rottura con Casaleggio-Rousseau, la crisi attuale del M5s.
- Dagli esordi il movimento è cambiato, senza però mai trovare una soluzione alle proprie carenze. Così i pregi, i difetti e le contraddizioni sono diventati nodi irrisolvibili
Il Movimento 5 stelle è passato attraverso tre fasi: quella ecologista-tecnocratica, quella populista-antiestablishment e, quella proto-laburista. La prima fase si svolge tutta all’opposizione, la seconda in vista dell’assalto al palazzo d’Inverno e la terza dentro le istituzioni. A queste diverse fasi sono corrisposti diverse modalità organizzative. Gli inizi La prima fase è fluida, fondata sui meet up – luoghi di aggregazione locale senza alcuna strutturazione né controllo dall’alto – e



