- Dimissioni annunciate ma non dichiarate. In quasi 9 minuti di video postato su Facebook Musumeci non ha mai pronunciato la parola “dimissioni” ma ha spiegato che i siciliani voteranno per le regionali il 25 settembre, lo stesso giorno delle elezioni politiche.
- Non si è smentito fino all'ultimo il "fascista galantuomo” con origini a Militello Val di Catania (è nato lì anche Pippo Baudo), ex impiegato di banca, giornalista pubblicista, una fissazione per i borghi rurali del Ventennio e un’altra per i cavalli.
- Nelle ultime settimane non gli è stato utile il rapporto diretto con Giorgia Meloni né le clientele coltivate attraverso il suo assessore alla Sanità Ruggero Razza, quello a processo per i falsi dati Covid .
Il suo abbaglio è stato quello di scambiare la Sicilia per una provincia. Magari più grande di quella di Catania della quale è stato presidente, ma sempre una provincia. Un errore di prospettiva che l’ha fatto diventare un governatore, per l’appunto, un po’ “provinciale”, non sempre in grado di gestire – e di capire – la complessità di un’isola che, come si sa, non è neanche un’isola qualunque. Di amici negli ultimi cinque anni ne ha trovati pochi, nemici tanti. Troppo ondeggiante Sebastiano



